Convertire l’energia solare in energia elettrica è veramente alla portata di tutti, ed è questa una delle strade da approfondire per attuare, ognuno nella propria abitazione, i primi passi per una vera transizione ecologica. Un percorso che il faentino Massimo Berti intraprende da anni, dal 2012 quando ha sviluppato il progetto di microfotovoltaico a spina.
Un semplice e innovativo elettrodomestico, per produrre oltre 350 kWh anno di energia elettrica, pronta all’uso è sufficiente inserire la spina in dotazione, nella normale presa elettrica di casa e sarai un produttore, evitando di acquistare energia elettrica, sfruttando il sole.
Il microfotovoltaico a spina è svincolato da qualsiasi richiesta o permesso alle autorità competenti in urbanistica e edilizia privata, pertanto perfettamente idoneo a essere utilizzato anche in parti comuni condominiali, strutture commerciali stagionali, chioschi ed edicole, spingendosi nell’architettonico dell’edificio, come le balaustre dei balconi.
Uno strumento già collaudato da quasi dieci anni di cui forse solo oggi, con l’aumento dei costi dell’energia in atto (+575% rispetto a ottobre 2020), si ha piena consapevolezza.
Massimo Berti:” Su questi temi legati all’energia manca ancora una cultura dei cittadini e anche delle istituzioni”
«Manca ancora una cultura dei cittadini su questi temi legati all’energia – spiega Berti – Diamo per scontate domande come: ‘quanti km fai in un anno con l’auto’, mentre invece se chiediamo ‘quanti kw consumi in casa’ oppure ‘qual è l’elettrodomestico più dispendioso in termini energetici’, facciamo fatica a rispondere».
E dai cittadini il problema di un gap culturale si sposta poi alle istituzioni e agli interventi che si possono fare per la costruzione di vere comunità energetiche. «In particolare nei centri storici viviamo una situazione anacronistica – ci dice – gli interventi legati al fotovoltaico, per esempio, vengono visti solo per l’impatto estetico che producono e non per i benefici che arrecano a tutta la società. Si ha sempre la percezione che su questi interventi si voglia lucrare, mentre invece vanno verso una direzione di bene comune di cui solo oggi si sta acquisendo consapevolezza».
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