La Quaresima è da sempre il tempo in cui ogni discepolo è chiamato a convertirsi e a tornare a quel Padre che, come dice papa Francesco, non si stanca mai di perdonare. Quella di quest’anno è sicuramente un tempo speciale più degli altri anni perché inserita nello svolgersi del Giubileo. Per la nostra Diocesi, come ci sollecita il vescovo Mario nel suo messaggio per la Quaresima, è un’opportunità per riscoprirsi comunità di fratelli che camminano insieme verso la Pasqua seminando speranza nei vari ambienti di vita. Mi sembra una bella sottolineatura perché troppo spesso il tempo quaresimale è visto con una prospettiva individuale. Il Giubileo e il suo essere evento ecclesiale ci riporta alla dimensione comunitaria, perché come in ogni cammino, quando qualcuno è affaticato o stanco sa che può contare su altri ‘compagni di viaggio’. In questo senso mi sembra significativo che la nostra Diocesi abbia caratterizzato il cammino quaresimale giubilare focalizzandosi sulla dimensione comunitaria del cammino. Ogni domenica, infatti, ciascuno dei 5 vicariati compirà un pellegrinaggio verso la Cattedrale, e dopo aver celebrato il sacramento della riconciliazione celebrerà l’Eucaristia raccolta attorno al vescovo Mario. Ma c’è un altro momento di comunità importante: il Pellegrinaggio diocesano a Roma, che vede coinvolti quasi 600 pellegrini di diverse comunità parrocchiali, insieme alle diocesi di Imola, Forlì e San Marino. Come ricorda il Papa nel suo messaggio per la Quaresima «Facciamo questo viaggio insieme. Camminare insieme, essere sinodali, questa è la vocazione della Chiesa.
I cristiani sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori solitari». Questi pellegrinaggi giubilari ci aiutano non solo a ricordare questa dimensione comunitaria, ma sono un invito a quella conversione più difficile: l’amore per i fratelli nella condivisione dei beni, del tempo e soprattutto della preghiera reciproca.

Tiziano Zoli