«Abbiamo bisogno di una struttura che lavori fianco a fianco con noi. La ricostruzione deve essere in capo alla Regione. Se così fosse stato avremmo potuto fare più in fretta». Non usa mezzi termini Jader Dardi, sindaco di Modigliana, rimbalzata agli onori della cronaca nazionale per le sue quasi settemila frane. «Abbiamo subito danni enormi alla rete infrastrutturale – racconta -. Grazie alle squadre di Hera siamo riusciti a riaprire l’acquedotto, riattivare la rete fognaria e rendere agibili le strade di accesso all’area artigianale».
Si tratta dei cosiddetti interventi di somma urgenza.
Sulla ricostruzione buchi, intoppi e deresponsabilizzazioni
«Se da un lato il servizio della Protezione civile e, in generale, tutta la macchina per la messa in sicurezza della popolazione ha funzionato benissimo», precisa il sindaco, è sulla ricostruzione che ci sono buchi, intoppi e deresponsabilizzazioni. Dardi ha lottato come un leone nell’ultimo anno mezzo per la messa in sicurezza del suo territorio. «Una procedura di ricostruzione non è immediata – ricorda – ho sollecitato più volte gli enti competenti. Stiamo lavorando senza sosta grazie ai fondi per la ricostruzione (108 milioni di euro a cui se ne aggiungono altri due per interventi di somma urgenza), ma è ovvio che il problema è complesso. Riconosco l’impegno alla Struttura, devo dire che gli interventi sulla rete viaria hanno superato la prova, non ci sono stati ulteriori smottamenti».
“Abbiamo bisogno di risposte rapide e decise, non di percorsi burocratici infiniti”
Mentre ancora si lavora per ripristinare in tempi record, acquedotto, fognature e strade, Dardi pensa al futuro. «Abbiamo bisogno di risposte rapide e decise, non di percorsi burocratici infiniti che non tengono conto del fatto che per garantire la tenuta dei territori collinari c’è bisogno di ricostruire in fretta». L’alluvione del maggio 2023 segna una linea di confine da cui non si torna più indietro. Secondo Dardi «c’è un prima e un dopo. Non possiamo più immaginare che il metro sia lo stesso di prima. Il mutamento climatico è un dato di fatto, occorre mettere subito in atto interventi di ricostruzione a partire dalla rete fognaria, tanto per fare un esempio. E poi servono competenze multidisciplinari qui, magari anche con la collaborazione delle Università, ma coordinate dalla Regione». Insomma una struttura vicina al territorio che ne conosca storia e necessità. E poi il solito problema della burocrazia elefantiaca. «I tempi di risposta vanno velocizzati e snelliti. Non ci possono essere tempi così lunghi per esprimere i pareri, con il rischio di una nuova emergenza dietro l’angolo. La ricostruzione deve essere davvero la priorità».
“Lavorare uniti con la ricostruzione come unico obiettivo, deluso dalle divisioni”
Il messaggio del primo cittadino di Modigliana è rivolto all’unità e alla ricostruzione. «Dobbiamo lavorare uniti con la ricostruzione come unico obiettivo – afferma – , le divisioni ora non servono. I cittadini devono poter tornare a sentirsi sicuri nel loro territorio. Le responsabilità, ovviamente vanno esercitate e attribuite, ma come amministratore sono molto deluso dalle divisioni che si sono create». Insomma gli errori del passato presentano un conto salato, da pagare tutto in una volta. «Colpevolizzare oggi chi un tempo ha costruito dove non avrebbe dovuto – aggiunge – non serve, ma rendersi conto che al fiume va ridato spazio, questo sì. È un sistema che va ripensato». Alla domanda se ha senso puntare sui territori collinari, Dardi non nasconde l’amore per Modigliana «in cui vale la pena vivere e investire. La collina offre opportunità straordinarie. Non solo: anche la pianura beneficia di un territorio collinare ben gestito».
“Scherpa“, uomo gentile d’altri tempi
Un pensiero anche a Riccardo Ceroni , Scherpa, in questi giorni diventato simbolo dell’alluvione. Scherpa è infatti protagonista di un video che ha fatto commuovere l’Italia intera. Un personaggio fuori dal tempo: non possiede nè cellulare, nè telefono fisso e coltiva un orto lungo le rive del torrente che attraversa il paese. Insieme a lui decine di giovanissimi accorsi da tutta la regione. «Una persona eccezionale conclude Dardi – , che vive il rispetto per l’ ambiente e per le persone con una grande dignità e un cuore enorme».
Barbara Fichera