La 57esima Giornata della Pace del 1° gennaio 2024 ha per titolo: “Intelligenza artificiale e Pace”. Nel tradizionale Messaggio, il Papa si rivolge non solo ai fedeli cattolici, ma a tutti gli uomini e alle donne del mondo. L’argomento, spesso citato, ma da pochi veramente conosciuto è visto da alcuni con sospetto e da altri con entusiasmo. Per approfondirne i contenuti, le potenzialità e i rischi, il Centro di documentazione don Tonino Bello e la Parrocchia di San Francesco di Faenza invitano la cittadinanza a partecipare a un incontro che si terrà lunedì 1° gennaio 2024 alle 15.30 alla chiesa di San Francesco. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Sarà possibile rivolgere domande ai relatori che tratteranno il tema in modo interdisciplinare e a un livello divulgativo. A tutti sarà consegnato il testo del Messaggio. La tradizionale marcia della pace è invece stata spostata al 4 febbraio.

I.A. e disinformazione

Alcuni dispositivi dell’intelligenza artificiale possono «allucinare», cioè «generare affermazioni che a prima vista sembrano plausibili, ma che in realtà sono infondate o tradiscono pregiudizi». A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace. «Questo pone un serio problema quando l’intelligenza artificiale viene impiegata in campagne di disinformazione che diffondono notizie false e portano a una crescente sfiducia nei confronti dei mezzi di comunicazione», argomenta Francesco: «La riservatezza, il possesso dei dati e la proprietà intellettuale sono altri ambiti in cui le tecnologie in questione comportano gravi rischi, a cui si aggiungono conseguenze negative legate a un loro uso improprio, come discriminazioni, l’interferenza nei processi elettorali, il prendere piede di una società che sorveglia le persone, l’esclusione digitale e l’inasprimento di un individualismo sempre più scollegato dalla collettività. Tutti questi fattori rischiano di alimentare i conflitti e ostacolare la pace». «Nelle sue molteplici forme l’intelligenza artificiale, basata su tecniche di apprendimento automatico (machine learning), pur essendo ancora in fase pionieristica, sta già introducendo cambiamenti nel tessuto delle società, esercitando una profonda influenza sulle culture, sui comportamenti sociali e sulla costruzione della pace», l’analisi del Papa: «Sviluppi come il machine learning o come l’apprendimento profondo (deep learning) sollevano questioni che trascendono gli ambiti della tecnologia e dell’ingegneria e hanno a che fare con una comprensione strettamente connessa al significato della vita umana, ai processi basilari della conoscenza e alla capacità della mente di raggiungere la verità. L’abilità di alcuni dispositivi nel produrre testi sintatticamente e semanticamente coerenti, ad esempio, non è garanzia di affidabilità».