Passi in avanti verso la riorganizzazione dell’assistenza territoriale sanitaria e della rete dell’emergenza-urgenza. Tra i primi protagonisti che la devono conoscere e condividere ci sono i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari che ogni giorno lavorano in questo ambito. Per questo motivo la Regione ha organizzato un ciclo di incontri per presentare il progetto. A fine settembre è stata la volta dell’Azienda Usl della Romagna, nella Sala convegni del Centro servizi di Pievesestina di Cesena. Ad aprire l’incontro, il direttore generale Ausl Tiziano Carradori.

Verso un nuovo modello

Sono intervenuti il medico di Medicina generale nonché segretario regionale della Fimmg Daniele Morini, i dirigenti della Regione Mattia Altini e Fabia Franchi (settore ospedaliero e territoriale), la direttrice sanitaria Ausl Romagna Francesca Bravi che, assieme alla direttrice del Distretto socio sanitario di Ravenna, Roberta Mazzoni, ha presentato il piano aziendale di riorganizzazione del sistema emergenza-urgenza e del potenziamento del territorio con i passi di attuazione. Il modello di riorganizzazione regionale prevede di dedicare il Pronto Soccorso ai casi più gravi creando un percorso ad hoc per quelli di minore complessità che saranno presi in carico da una rete diffusa di Centri assistenza e urgenza (Cau). Questi centri garantiranno, 24 ore su 24, risposte ai bisogni a bassa complessità clinica e assistenziale, oltre alle Unità di continuità assistenziali (Uca), delle équipe medico-infermieristiche che opereranno a domicilio del paziente, insieme al potenziamento della telemedicina. Per Carradori «la riforma risponde a un bisogno non più prorogabile di mettere mano al tema dell’assistenza territoriale. Necessità sostenuta da diverso tempo, per i cambiamenti intervenuti, sia sul versante dei bisogni della popolazione sia sul versante della sostenibilità del Sistema sanitario pubblico universale».