Le persone accolte direttamente da alberghi e bed and breakfast a Faenza sono ancora 140, ma i faentini ancora senza casa dopo l’alluvione sono molti di più. In tanti, da inizio maggio, hanno trovato momentaneamente ospitalità tra parenti e amici oppure in realtà come quelle parrocchiali. Numeri certi è impossibile fornirli, ma stando a coloro che hanno fatto richiesta per il Cas, a Faenza si registrano 1.792 domande ed è possibile stimare circa 3mila persone che in questi mesi hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Per quanto riguarda le case popolari, dei 900 appartamenti messi a disposizione dal Comune, 248 sono stati direttamente colpiti dall’alluvione e 70 nuclei familiari hanno dovuto trovare un’altra sistemazione. Sono questi alcuni dei dati forniti dall’assessore Davide Agresti nel corso dell’incontro del 5 ottobre scorso promosso dal comitato cittadino La Bassa Italia (via Lapi) a Faventia Sales.

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Come raccontato nelle scorse settimane dal nostro giornale, sono tante le situazioni di disagio che vivono i cittadini, impossibilitati ancora al rientro per via delle pareti ancora umide e dei lavori di ristrutturazione che, a volte, raggiungono le centinaia di migliaia di euro. Case nuove non si trovano e al tempo stesso non si può rientrare nelle vecchie. Il mercato immobiliare faentino è bloccato: trovare un appartamento, anche solo temporaneo, per tante famiglie è un’impresa quasi impossibile. “E la disponibilità di case popolari non c’è – sottolinea Agresti -, dato che, come detto, oltre un quarto di esse è stato danneggiato e, in quelle che erano disponibili, hanno dovuto essere ricollocati le persone di quei 248 appartamenti danneggiati”.

“L’opzione moduli abitativi sarà valutata anche dalla struttura commissariale”

Delle soluzioni, però, vanno trovate. In campo c’è anche quella delle casette prefabbricate. “Stiamo valutando l’opzione dei moduli abitativi – ha spiegato l’assessore Davide Agresti – valutando alcune aree pubbliche che possono essere adatte a questo scopo. Questa opzione sarà valutata anche dalla struttura commissariale”. Al tempo stesso l’assessore ha ribadito che il Comune, in rete con altri enti e istituzioni, in particolare la Regione, sta cercando di mettere a punto uno strumento per far sì che si possa sbloccare il mercato immobiliare e far sì che tanti appartamenti, ora sfitti, possano essere messi a disposizione di chi è in difficoltà a causa dell’alluvione. “L’obiettivo è tutelare gli affittuari – precisa – perché in tanti non affittano per il proprio appartamento per paura di insolvenze”.