L’incidente, avvenuto nel cantiere della futura Casa della Comunità, riaccende l’allarme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle conseguenze del caldo estremo. I sindacati chiedono controlli più rigorosi e misure immediate per tutelare la salute dei lavoratori.

Grave incidente nel cantiere della futura Casa della Comunità a Ravenna

Un nuovo e drammatico incidente sul lavoro a Ravenna. Un operaio è precipitato da un’impalcatura nel cantiere dove è in costruzione la futura Casa della Comunità, con ogni probabilità a causa di un colpo di calore. Le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravi: è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena, dove è attualmente ricoverato.

L’allarme dei sindacati: «Situazione intollerabile»

Sulla vicenda sono intervenute con forza Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Ravenna, esprimendo profonda preoccupazione e indignazione.

«La situazione è diventata intollerabile – affermano le tre sigle sindacali –. Gli operai stanno cadendo come mosche sui cantieri, e non possiamo più accettare che la loro vita sia messa a rischio dalla mancanza di sicurezza e dalle condizioni climatiche estreme. Il cambiamento climatico sta avendo un impatto devastante sui lavoratori, soprattutto quelli che operano all’aperto o in condizioni di alta temperatura».

Le responsabilità e le richieste

I sindacati sottolineano che, anche in caso di un malore, un’impalcatura costruita a norma non dovrebbe permettere una caduta. Le imprese sono quindi invitate a rafforzare tutte le misure di prevenzione, come la fornitura costante di acqua, la predisposizione di aree ombreggiate e la regolazione degli orari di lavoro, soprattutto nelle ore più calde.

Nel messaggio congiunto, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil esprimono vicinanza alla famiglia dell’operaio coinvolto nell’incidente e a tutti i lavoratori che ogni giorno rischiano la salute nei cantieri.

Appello agli organi ispettivi

I sindacati chiedono infine un rafforzamento immediato dei controlli, in particolare nelle situazioni lavorative considerate ad alto rischio, come previsto dal protocollo della Regione Emilia-Romagna.

«Non possiamo più tollerare che i lavoratori siano costretti a rischiare la vita per svolgere il proprio lavoro – concludono i sindacati –. È giunto il momento di agire con decisione e determinazione per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori».