È nell’aria di questi luglio e agosto imminenti la voglia di vacanze. Tanti quelli che si apprestano a preparare valige gonfie di desiderio di relazione e nuove esperienze. Anche quest’anno con le sue proposte l’Azione Cattolica diocesana anima i mesi estivi. Cinque i campi organizzati dai tanti educatori impegnati. Tutte le fasce d’età coinvolte: dai 7 ai 90 anni non si lascia indietro nessuno. Settimane da vivere in un clima di fraternità e accoglienza. «Tutti i campi, elementari, medie, superiori, famiglie e adultissimi sono organizzati secondo regole di autogestione – afferma Francesca Zinzani, presidente Ac –. Questo permette di creare un clima caloroso e familiare in cui ognuno dà la propria mano nella gestione della casa e degli spazi comuni. Non di minor importanza la disponibilità nella partecipazione attiva alle attività proposte. Momenti di incontro, gioco e passeggiate nella natura contribuiscono a una crescita personale, relazionale e di fede». Ecco il dettaglio dei campi estivi.

Campo elementari

Si terrà a Monte Colombo (RN) dal 13 al 20 luglio il campo pensato per bambini delle elementari. Quindici i bambini iscritti, si preparano a vivere una settimana di gioco e passeggiate per le colline riminesi. Accompagnati da piccoli momenti di riflessione quest’anno basati sul tema Vivere bene in convivenza potranno sperimentare un periodo di autogestione e collaborazione nella cura reciproca. Qualche piccolo momento di preghiera incornicerà la settimana insieme.

Campo medie

Dal 24 al 31 di agosto Rocca delle Ceminate, Meldoda (FC) ospiterà il campo medie, per ragazzi dai 12 ai 14 anni. Quarantotto gli iscritti pronti a conoscere le nuove proposte ludiche, spirituali ed educative pensate dagli educatori. Fil rouge della settimana Pellegrini di speranza, in cammino con gli apostoli, in parallelo verrà sviluppato un ulteriore tema che accompagnerà momenti di gioco e gita. « In occasione dell’anno giubilare la scelta non poteva che ricadere sul tema stesso del Giubileo 2025, proposto anche dalla guida nazione di Acr», così spiega l’equipe di educatori.

Campo Giovanissimi

Non mancherà poi il campo per i ragazzi delle superiori. Una cinquantina di ragazzi si troverà presso Passo del Tonale, provincia di Trento, dal 9 al 16 di agosto. Una settimana fatta di nuovi stimoli che, insieme a giochi, passeggiate, incontri, autonomia nella gestione, mirano a un risultato di divertimento e crescita.

Campo Famiglie

A Rodegno, in Val Pusteria (BZ), dal 17 al 24 di agosto si terrà il campo pensato per le famiglie. Ciascuna famiglia si impiegherà nell’organizzazione per la buona riuscita della settimana. Una strutturata suddivisione dei compiti prevede un gruppo di famiglie occupato nella coordinazione dei cuochi; uno impiegato nella ricerca e organizzazione di gite naturalistiche piuttosto che culturali; chi si occuperà degli aspetti più ludici e dell’organizzazione delle serate; altri saranno impegnati nella gestione di momenti di preghiera. A sgravare i partecipanti dell’impegno della cucina alcuni cuochi volontari, affinché la settimana possa davvero essere un momento di riposo e ristoro fisico per tutti.

Campo Adultissimi

L’iniziativa promossa nel 1995 da un gruppo di amiche e amici di Ac guidati da Lia Mammini, presidente diocesana dal 1986 al 1993, prosegue ancora con il campo adultissimi dedicato a signori e signore di terza età. I partecipanti trascorreranno due settimane presso Park Hotel Sacro Cuore di Cavalese in val di Fiemme (TN), dal 13 al 27 luglio, occupando tutte le trenta camere a disposizione. «È molto grande l’attenzione rivolta dai singoli partecipanti alla cura dei bisogni reciproci. – afferma Silvano, organizzatore insieme alla moglie Caterina del campo per adultissimi – È proprio questa disponibilità a collaborare che rende il clima allegro e sereno durante tutto il soggiorno. – Importanti le relazioni che vengono a instaurarsi durante tutto il periodo, coronato da momenti di passeggiata, svago, preghiera e riflessione».

Alcune testimonianze

Di impatto le testimonianze di alcuni organizzatori e usuali partecipanti. Tanti i frutti raccolti dalle esperienze estive. Molti gli aspetti positivi che non oscurano però momenti di difficoltà, determinati dal grado di responsabilità e impegno di cui ci si fa carico per la buona riuscita dell’esperienza. «Sono educatore Acr elementari da tre anni – afferma Claudio 20 anni – da bambino i miei genitori, ex educatori di Ac, mi hanno sempre iscritto ai campi estivi. Tornare da grande, come educatore, significa vivere un’esperienza bella sotto un’altra prospettiva. Spero di trasmettere ai bambini un messaggio, un valore, di lasciare loro impressa una bella esperienza, che possa aiutarli nella loro crescita e nella vita di tutti i giorni. C’è responsabilità in questo: la sfida di creare in loro ricordi di cui possano sempre essere felici». Anche l’esperienza di Elisa, 24 anni, nasce durante l’infanzia. Prima gli anni di Acr in parrocchia, poi i primi anni di campi estivi. Elisa, ad oggi educatrice Ac Giovanissimi da tre anni, si sente di dover restituire qualcosa di grande e prezioso che a sua volta ha vissuto: «Mi piace poter fare e ridare quello che i miei educatori hanno fatto e dato a me. Voglio permettere ai ragazzi di poter vivere le emozioni e le belle esperienze che ho fatto io. Di certo non mancano le difficoltà, ma è dalle sfide più grandi che nascono le soddisfazioni più belle: diventare un punto di riferimento e fiducia per i giovani». Per Elena 22 anni è il quarto anno di servizio nei campi Ac. Ambienti che non hanno caratterizzato la sua infanzia, sono oggi per lei luogo di scoperta e crescita personale. «La settimana di campo – dice – è forse la settimana dell’anno che mi permette di crescere di più a livello umano. Si instaurano legami unici, non a caso la sfida più grande risiede nella relazione stessa nel riuscire a entrare in relazione con tutti i ragazzi del campo in pochissimo tempo, cercando di scoprire le caratteristiche di ciascuno». Il dono della relazione è frutto raccolto anche da Chiara e dalla sua famiglia, partecipanti di tre edizioni del campo famiglia. «La nostra partecipazione al campo famiglie è motivata dalla voglia di nuovi incontri. Grazie a momenti di vacanza insieme si allargano le conoscenze reciproche, sperando possano proseguire anche durante l’anno. Lo stesso vale per le relazioni dei nostri figli».

Lisa Berardi