Venerdì 13 giugno, dalle 10 alle 12, in piazza del Popolo a Ravenna, i sindacati Cgil, Cisl e Uil daranno vita a un presidio di protesta per sollecitare la convocazione del Tavolo provinciale del Patto Territoriale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’iniziativa intende sensibilizzare le istituzioni a dare risposte immediate ai numerosi problemi ancora irrisolti.

Presidio a Ravenna: sindacati uniti per la sicurezza sul lavoro

Le organizzazioni sindacali CgilCisl e Uil hanno proclamato un presidio in piazza del Popolo di fronte alla Prefettura di Ravenna venerdì 13 giugno, dalle 10 alle 12. La mobilitazione ha l’obiettivo di sollecitare la convocazione del Tavolo provinciale del Patto Territoriale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, uno strumento fondamentale di confronto e prevenzione che ancora non trova applicazione concreta.

Le richieste dei sindacati: sbloccare protocolli e progetti

In questo contesto di impegni sottoscritti da tutti gli attori del territorio devono trovare compimento: la proroga del Protocollo Sicurezza del Porto, in attesa di firma da oltre quattro mesi; la definizione del Protocollo appalti privati, bloccato da più di due mesi nonostante sia già stato elaborato un primo strumento operativo di prevenzione per il settore edile; e l’avvio del primo progetto sperimentale di formazione sulla sicurezza nelle scuole, predisposto da CgilCisl e Uil e già attivo nella provincia di Rimini e recentemente definito anche nella provincia di Forlì-Cesena.

Agricoltura e sfruttamento: urgono risposte dalla prefettura

I sindacati sottolineano, inoltre, la necessità di istituire presso l’Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale) la Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità come previsto dalla Legge 199/2016 contro lo sfruttamento lavorativo. Tale organismo è in attesa di un necessario impulso da parte della prefettura.

Emergenza infortuni sul lavoro: numeri e settori più colpiti

La provincia di Ravenna, storicamente molto attenta al tema della sicurezza sul lavoro, non merita un simile immobilismo. I sindacati considerano urgente un confronto concreto, alla luce dei numerosi infortuni registrati nell’ultimo periodo. Dall’inizio dell’anno, in provincia di Ravenna, si sono verificati tre infortuni mortali, ai quali si aggiungono i lavoratori deceduti in altri territori ma alle dipendenze di aziende con sede nel Ravennate.

Cgil, Cisl e Uil: «Ogni morte sul lavoro è inaccettabile»

«Nonostante i ripetuti solleciti e le richieste ufficiali – commentano CgilCisl e Uil – il tavolo non è ancora stato convocato. Chiediamo di rompere gli indugi e di mettere subito in calendario una riunione per affrontare una vera e propria emergenza, che deve avere risposte immediate. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile e non si deve mai parlare di fatalità».

I settori più a rischio e la questione degli appalti

Gli incidenti sul lavoro riguardano tutti i settori, evidenziano i sindacati: «Si pensi ai comparti dell’edilizia, della logistica, dell’industria meccanica, dell’agricoltura, ma non sono esclusi settori come il turismo e la sanità. Oltre al settore di impiego, è importante valutare anche il tipo di contratto e le modalità di lavoro: nel caso di appalti e subappalti, la pericolosità aumenta. Altro fattore determinante è rappresentato dal ricorso a manodopera a basso costo, con conseguenti tagli alla prevenzione e alla formazione dei lavoratori».