Il Giardino fa parte di un progetto di rigenerazione e riqualificazione che ha coinvolto il parco di piazza Dante.

Il Giardino della legalità fa parte di un progetto di rigenerazione urbana nell’area di piazza Dante

Giovedì 20 marzo, alle 10,  inaugura a Faenza il ‘Giardino della legalità’, intitolato ai giudici Falcone e Borsellino, progetto realizzato dall’Unione della Romagna Faentina, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, con interventi di rigenerazione e riqualificazione presso il Parco di piazza Dante.

La cerimonia di inaugurazione vuol sottolineare quanto le figure di Falcone e Borsellino siano esempi di servitori dello Stato, caduti nella lotta contro la mafia. Altre “figure simbolo” della lotta alla illegalità verranno ricordate nel rinnovato spazio verde alle spalle della Cavallerizza nel quale sono presenti elementi artistici e simbolici. L’evento vedrà la partecipazione di istituzioni, studenti e artisti.

La cerimonia inizierà con i saluti istituzionali portati del prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi, Gian Guido Nobili, responsabile Area sicurezza urbana e legalità della Regione Emilia-Romagna, del sindaco di Faenza Massimo Isola e dell’assessore con delega alla Legalità Massimo Bosi.

Seguirà la presentazione del progetto, con gli interventi del comandante della Polizia Locale dell’Unione della Romagna Faentina, Vasco Talenti, di Patrizia Barchi, dirigente Area lavori pubblici Urf, di Claudio Coveri, responsabile del Servizio progettazione e manutenzione edifici dell’Urf, e degli artisti Oscar Dominguez ed Edvige Cecconi-Meloni.

Nel dettaglio, l’intervento ha visto la realizzazione di un’area pavimentata e di un portale a forma di arco e sedute disposte attorno a un piccolo palco e una scultura intitolata “Albero della legalità“, la cui chioma è caratterizzata da foglie su cui sono incise parole e frasi legate al tema.

Nell’area verde sono stati posizionati dieci pannelli con testi e grafiche legati al tema della legalità e delle vittime delle mafie. Ogni pannello, decorato da un artista, è dedicato a una delle dieci vittime, basandosi sulle loro storie e sulle frasi selezionate con il contributo dei volontari del gruppo Libera di Ravenna.

Il costo totale del progetto è di 118mila euro, di cui quasi 59 mila euro il contributo della Regione.

L’evento fa parte della ‘Settimana regionale della Legalità’, sostenuto anche dalla Regione. “Un appuntamento che è un simbolo del nostro impegno collettivo per costruire una società più giusta e solidale, una straordinaria occasione per riaffermare i valori della giustizia e della legalità che sono alla base del nostro vivere comune- sottolinea l’assessora regionale alla Legalità, Elena Mazzoni-.

Un momento per promuovere in Emilia-Romagna l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione sui temi della cittadinanza responsabile e del contrasto alle mafie. Seminari, incontri con testimoni, laboratori e spettacoli teatrali, coinvolgeranno giovani, associazioni e professionisti in un percorso condiviso di riflessione e impegno civico”.

La Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno

Venerdì 21 marzo 2025, nell’ambito della ‘30ª Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’, le Associazioni Libera e Avviso Pubblico promuovono un evento che si terrà nella città di Trapani dal titolo “Il vento della memoria semina giustizia .
Ogni anno, il primo giorno di primavera, Libera promuove l’iniziativa che nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome.
Così dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano: con una recita dei nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora.

Beni confiscati: l’impegno della Regione

L’Emilia-Romagna è oggi la terza regione del Nord Italia per numero di beni immobili confiscati. E di questi, quasi una cinquantina sono già stati assegnati lo scorso anno alle amministrazioni locali nelle sole province di Parma e Reggio Emilia, un volume superiore al complesso di beni immobili a oggi recuperati nell’intero territorio regionale.

Dal 2011, la Regione è intervenuta su 34 beni immobili destinati a enti locali con un contributo regionale di oltre 7,2 milioni di euro, per favorirne il riutilizzo per finalità sociali.
In regione sono cresciuti e, cresceranno ancora, i beni confiscati al crimine organizzato e assegnati agli enti locali per un riutilizzo destinato a finalità sociali e utilità delle comunità.

Aumento legato anche alla conclusione del processo ‘Aemilia’ che ha visto condanne e anche confische di beni, immobili e terreni. Per affiancare i Comuni emiliano-romagnoli in questo sforzo di dare una ‘seconda vita’ ai beni sottratti al malaffare, la Regione, già dal prossimo bilancio 2025-2027 in fase di approvazione, stanzierà maggiori risorse per sostenere investimenti in questa direzione.