Giovedì 28 novembre è stato ufficialmente presentato a Ravenna il progetto del cammino dedicato a San Romualdo, in preparazione al millenario della sua morte che si celebrerà nel 2027.
Il cammino di San Romualdo verso il millenario
Nella sala Dantesca della Biblioteca Classense di Ravenna, già refettorio dell’antico monastero camaldolese, è stato presentato il cammino Viæ Sancti Romualdi (VSR), un itinerario che celebra la figura di san Romualdo, nato a Ravenna intorno al 951 e morto a Fabriano nel 1027. L’evento rappresenta il primo passo verso le celebrazioni del millenario della morte del santo, previste nel 2027.
Nato nel 2012 su impulso di Trail Romagna e della sezione CAI di Ravenna, il percorso inizialmente limitato alla tratta Ravenna-Camaldoli è cresciuto prima con il supporto dell’Associazione Romagna-Camaldoli e in seguito grazie alla collaborazione dell’associazione umbra Eticamente, ha raggiunto la dimensione finale che da Ravenna, città che vide i natali di Romualdo intorno al 951, raggiunge Fabriano, dove il santo morì nel giugno del 1027 e dove si conservano ancora oggi le sue spoglie, attraversando quattro regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche.
Con un’estensione di 500 chilometri, tocca luoghi storici e naturali di grande suggestione, inclusi siti romualdini e benedettini, oltre a grandi aree verdi protette come la Pineta di Classe e le Foreste Casentinesi, i parchi di Monte Cucco e la Gola della Rossa.
Il nuovo ruolo dei monaci camaldolesi
Riconosciuto dal Ministero del Turismo tra i settantadue cammini spirituali d’Italia, ora VSR diventa camaldolese. A sugellare il passaggio, la firma del protocollo d’intesa tra il rappresentante della Congregazione Camaldolese, Dom Cesare Bovinelli, monaco di Fonte Avellana e i presidenti delle associazioni che da dodici anni promuovono e seguono il cammino che rimarranno comunque nella governance.
“Oggi si compie un passo in avanti, verso il millenario e verso il futuro, con un impegno che responsabilizza la Congregazione dei Monaci Camaldolesi in un cammino – sottolinea don Rovinelli – che deve trarre ispirazione da tre grandi monaci, ‘maestri’ da prendere come modello: Romualdo, Pier Damiani e Paolo Giustiniani. Ma il cammino non va inteso come proposta di turismo religioso, ma come percorso di incontro, aperto a tutti coloro che amano l’ambiente, la spiritualità e la cultura.
Sarà proprio la cultura il pilastro fondante e il mezzo principale per veicolare contenuti e idee”.
Tra storia, natura e sviluppo locale
Nel corso dell’incontro, Lucio Cavalcoli, presidente del CAI di Ravenna, ha ripercorso le tappe di sviluppo del cammino, ideato dalla compianta Elisabetta Baldrati, autrice della prima guida del percorso.
Ciro Costa, presidente di Trail Romagna, ha descritto la natura particolare del tracciato, che si snoda in trenta tappe tra i luoghi più significativi della vita di san Romualdo e attraversa territori di alto valore naturalistico.
Daniele Morelli, rappresentante dell’Associazione Romagna-Camaldoli, ha sottolineato il ruolo culturale del cammino, ricordando la partecipazione di figure di rilievo come Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Gabriella Caramore, Franco Cardini, Rosy Bindi, Michela Murgia e altri, nei momenti di riflessione organizzati lungo le tappe.
Vincenzo Silvestrelli dell’associazione Eticamente ha invece evidenziato le opportunità economiche offerte dal cammino per i piccoli borghi attraversati. Oltre all’accoglienza, il progetto punta a rigenerare filiere tradizionali, come quella dei prodotti del legno e del settore fitosanitario, legate alla storica esperienza camaldolese.
Promozione e nuovi strumenti di comunicazione
L’incontro si è concluso con la proiezione di un video trailer realizzato dal regista e videomaker Gerardo Lamattina, che presenta i luoghi e le tappe principali del cammino. Inoltre, il reel dell’influencer Matteo Rizzi (@matterizzi) ha inaugurato ufficialmente le pagine social di Viæ Sancti Romualdi.
Le iniziative promozionali sono sostenute dalla Regione Marche e mirano a consolidare l’interesse per questo cammino, che coniuga spiritualità, cultura e sviluppo locale.