Sembra essere arrivato a un punto di svolta il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Faenza, ritenuto strategico dall’attuale amministrazione comunale. Lo scorso 16 luglio la Regione Emilia-Romagna ha infatti approvato un protocollo d’intesa con il Comune, Rete Ferroviaria Italiana e Fs Sistemi Urbani, in merito alla delocalizzazione dello scalo merci, rispetto alla collocazione attuale, adiacente alla stazione.

Uno scalo merci moderno

Come previsto dal Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) si andrà dunque a realizzare un nuovo scalo merci, più moderno, nel comparto produttivo di via Granarolo, lungo l’asse ferroviario per Ravenna, mentre l’attuale snodo logistico sarà dismesso. In questo modo, in un’ottica di mobilità sostenibile, si continua a puntare su un servizio, quello dello scalo merci, utilizzato da circa 250 treni all’anno, ma si preserva un’area residenziale e attigua al centro storico, che attualmente deve sopportare un traffico importante, soprattutto di mezzi pesanti, con un impatto evidente sulla qualità dell’aria.

Lo spostamento dell’attuale scalo merci è la condizione essenziale per poter realmente completare il progetto di rigenerazione urbana della stazione ferroviaria di Faenza che, nei prossimi anni, dovrebbe cambiare volto a un’ampia porzione di città. Nelle intenzioni dell’amministrazione, la stazione delle corriere dovrà essere spostata dalla sede attuale a piazzale Cesare Battisti, andando così a creare un unico snodo per il sistema dei trasporti faentino.

Fabbri, “una piattaforma logistica, integrata e moderna”

«Siamo molto soddisfatti per la firma del protocollo d’intesa perché ci consentirà di passare dalle parole ai fatti – commenta il vicesindaco Andrea Fabbri -. Abbiamo sempre tenuto aperta la porta per realizzare un nuovo scalo merci in un luogo più consono ed essere riusciti a trovare un accordo con la Regione e Fs è fondamentale. Riusciremo a realizzare, lungo via Granarolo-Deruta – aggiunge Fabbri – una piattaforma logistica integrata e moderna, che guardi al futuro e che possa incidere sullo sviluppo economico della città, rendendo il territorio più attrattivo per le nostre imprese».

Questo protocollo è valido un anno ed è un atto propedeutico per la definizione del progetto preliminare. Nel frattempo l’attuale scalo merci rimarrà attivo perché chiuderlo, prima della definizione della nuova piattaforma logistica, vorrebbe dire privare le imprese di un servizio e portarle a guardare ad altri territori.

La rigenerazione della stazione

«Intanto però – continua Fabbri – andremo avanti con i primi step del progetto di rigenerazione della stazione ferroviaria, cominciando dallo spostamento della stazione delle corriere che avverrà nell’estate 2025. Per le tappe successive invece, che coinvolgono l’area dell’attuale scalo merci, dovremmo aspettare che sia operativa la nuova infrastruttura».

Un nuovo sottopasso

Nell’ambito della rigenerazione della zona stazione è inoltre previsto il collegamento tra il nuovo terminal delle corriere e via Filanda Nuova, unendo due zone della città attualmente separate dalla ferrovia.

Il progetto, già presentato nel 2021, prevede la realizzazione di un nuovo sottopasso ciclopedonale, che si svilupperà sotto i binari, con due corsie per le biciclette, a doppio senso di marcia, e una per i pedoni.

Nasceranno 110 parcheggi

L’intenzione è anche quella di realizzare nuovi parcheggi, sia lato stazione (circa 30 posti auto) sia lato via Filanda Nuova (circa 80 posti auto). «In merito alla realizzazione del sottopassaggio, la situazione sarà più chiara quando sarà definito il progetto preliminare della nuova piattaforma logistica, quindi circa nel giro di un anno – aggiunge Luca Ortolani, assessore all’urbanistica, ambiente e mobilità -. È infatti necessario determinare, attraverso approfondimenti da effettuare assieme alle Ferrovie dello Stato, quali infrastrutture sono necessarie per connettere il nuovo snodo logistico per le merci con la zona nord della stazione di Faenza.

Una volta che queste necessità infrastrutturali saranno chiare, potremmo definire il punto di approdo del sottopassaggio, lato via Filanda Nuova e la sua effettiva realizzazione. La nostra intenzione – conclude Ortolani – è attenerci al progetto originario che permette di risolvere le criticità che affliggono il quartiere di via Filanda Nuova, di fatto tagliato fuori dal resto della città. La firma del protocollo d’intesa è un ulteriore passo verso una crescita sostenibile e garantisce un futuro al trasporto delle merci su rotaia, nel nostro territorio».

Un unico hub dei trasporti: “nuovi posti auto, ma non un parcheggio multipiano”

Questo complesso progetto di rigenerazione urbana e creazione di un unico hub dei trasporti, si intreccia con il trasferimento della caserma dei Vigili del Fuoco che non sarà più in viale delle Ceramiche, bensì in via Piero della Francesca, in un’area più decentrata ed idonea. L’affidamento dei lavori per la nuova caserma è previsto entro la fine del 2024, con il trasferimento che dovrebbe completarsi nel 2026. «Su quell’area – spiega Fabbri – si può avviare un confronto, coinvolgendo cittadini, stakeholder e associazioni di categoria, già a partire dal prossimo autunno.

Inizialmente sarà necessario ripensare gli spazi lasciati liberi dallo spostamento della stazione delle corriere, con la definizione di una nuova viabilità e nuovi posti auto. Successivamente, a partire dall’estate 2026, con l’effettivo trasferimento della caserma dei Vigili del Fuoco si potrà definire anche la destinazione d’uso di quell’area.

C’è un ragionamento aperto sulla realizzazione di un parcheggio interno, a raso, con circa una cinquantina di posti auto, mentre non è priorità dell’amministrazione edificare in quell’area un parcheggio multipiano. Non vorremmo aspettare il 2026 per realizzarlo – conclude Fabbri -. La nostra intenzione è dare il via ai lavori prima, in altri luoghi della città, meglio se in aree di parcheggio esistenti e adiacenti al centro».

Samuele Bondi (foto Gianni Zampaglione)