Da ormai diversi anni la libreria Moby Dick è un punto di riferimento in centro a Faenza per gli amanti dei libri. Dal 2010 a gestire la storica libreria sono due socie, Chiara Menghetti ed Evelina Pifferi che hanno deciso di fare il grande salto, diventando imprenditrici. «Lavoravamo in libreria come dipendenti – racconta Menghetti – e quando il proprietario di allora decise di vendere abbiamo rilevato noi la gestione. Io lavoro qui da diciotto anni mentre Evelina da trent’anni fa parte di Moby Dick». La libreria è ormai tutta al femminile perché ad affiancare Chiara ed Evelina ci sono due dipendenti che «ci consentono di offrire al pubblico un servizio migliore e concentrarci anche su altri progetti, come l’organizzazione di eventi e iniziative».

Intervista a Chiara Menghetti, co-titolare della libreria Moby Dick di Faenza: “Con la Nuova legge sul libro, siamo tutelate dalla concorrenza online”

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Menghetti, quali eventi riuscite a organizzare?

Cerchiamo di puntare su iniziative che possano distinguerci. Collaboriamo con altre realtà nell’organizzare presentazioni di libri, nella nostra sede ospitiamo incontri di filosofia, eventi per bambini o, come accaduto in occasione di San Valentino, reading di poesie.

Qualche progetto in cantiere nei prossimi mesi?

Il 7 marzo abbiamo avuto la presentazione dell’ultimo libro di Luca Restivo Goodbye San Marino al Caffè Nove100, con cui collaboriamo da tempo. Abbiamo sempre un occhio di riguardo per i più piccoli quindi nella nostra sede ospiteremo, in primavera, laboratori per bambini dai 3 ai 6 anni e, sempre tra fine marzo e inizio aprile, in collaborazione con l’associazione Philos in libreria si terrà un ciclo di tre incontri dedicato alla filosofia. Infine, sempre in primavera, organizzeremo un piccolo workshop di illustrazioni pratiche e creative sui temi dell’emotività ed empatia.

La vostra sede è sempre stata in via XX settembre, in pieno centro storico, messo a dura prova in questi anni da covid e alluvione. Come avete affrontato queste sfide?

Pur essendo in pieno centro la nostra libreria si trova in una posizione leggermente defilata e forse per questo motivo siamo riusciti a reggere l’urto, anche di fronte alle criticità degli ultimi anni. Durante il periodo covid abbiamo reinventato il nostro lavoro, effettuando tantissime consegne a domicilio visto che il tempo e la voglia di leggere non mancavano. Poi, fortunatamente, con l’inserimento dei libri tra i generi di prima necessità aprimmo già ad aprile 2020. Ora, nel post alluvione, vediamo invece tante persone che vogliono ricominciare dai libri, che decidono di ricomprare quel libro a cui magari tenevano molto e che è andato perso sott’acqua. In generale io credo che il nostro centro storico, rispetto a quello di altre città, sia ancora abbastanza frequentato e che Faenza sia una città viva sotto il profilo culturale. Ad esempio ci sono ben tre cinema che non sono multisala.

Negli ultimi anni i dati Istat sulla propensione a leggere degli italiani sono allarmanti. Nel 2022 solo il 39,3% ha letto un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Come si colloca Faenza rispetto al panorama nazionale?

Faenza è, a mio parere, un’isola felice. Noi abbiamo un zoccolo di lettori assidui che leggono più libri all’anno, in certi casi anche più di un libro alla settimana. Certo, ci sono alti e bassi però siamo soddisfatte dell’andamento della libreria. Inoltre, è vero che in Italia il libro è spesso bistrattato e si legge poco però devo dire che ci sono state anche politiche, a livello nazionale, che hanno sicuramente aiutato il settore delle librerie. Basti pensare alla Nuova Legge sul libro, approvata quasi sotto silenzio poco prima del lockdown, però fondamentale per noi perché ha azzerato la percentuale di sconto che potevano praticare sui libri le piattaforme online. Ora lo sconto applicabile è un 5%, sia in libreria che online. Anche i bonus cultura e 18app sono stati importanti perché hanno avvicinato alla nostra libreria una clientela nuova che, in mancanza di questi strumenti, non avrebbe acquistato libri. Si tratta di provvedimenti che ci hanno aiutato e hanno tutelato il nostro lavoro.

Samuele Bondi