«A che serve la Consulta della bicicletta se il Comune di Faenza la ignora?». È un duro j’accuse quello che alcune delle realtà che fanno parte dell’organismo consultivo della Consulta delle biciclette lanciano in direzione di Palazzo Manfredi, incolpato di procedere senza avere in mente una vera direzione quando si parla di piste e corsie ciclabili. I punti critici sono molti, a partire dai tanti attraversamenti ciclabili e pedonali non più segnalati perché della vernice sulla sede stradale non è rimasto nulla, per arrivare a quelle piste che semplicemente terminano nel nulla: come nel caso dell’intersezione fra corso Garibaldi e via Caldesi, che si spegne come un fuoco fatuo all’altezza di piazza Dante, vanificando l’utilità dell’unica vera infrastruttura ciclabile della città, e cioè il sottopassaggio di via Ravegnana.
Si chiede maggior coinvolgimento della Consulta della bicicletta

Pure Alvaro Vanni, a capo dell’associazione Progetto Sicurezza, si dice perplesso sulla reale efficacia della Consulta della bicicletta. «Le attività di sensibilizzazione compiute nei confronti della cittadinanza, in particolare nelle scuole, rischiano di essere vanificate dall’assenza di infrastrutture ciclabili adeguate. I bambini che abitano in Borgo, il quartiere a più alta crescita abitativa della città, sono costretti a raggiungere le scuole pedalando su via Testi e via Fornarina a fianco delle auto». La pista ciclabile ci sarebbe, ma nessuno la usa perché stretta, invasa dalle foglie, colma di curve a gomito, utilizzata più dagli automobilisti come luogo in cui spalancare le portiere laterali. Alvaro Vanni è fra coloro che non hanno paura a pronunciare le fatidiche parole: «Sì, in alcuni punti dobbiamo riflettere sulla ‘città 30’. A Bologna dopo un paio di settimane la gente neppure se ne accorge più. Nei punti in cui la sicurezza è più critica occorre valutare anche quest’ipotesi».
Il 30 giugno a Faenza il Tour de France: una grande opportunità
Alvaro Vanni ci illustra anche il programma delle attività dell’associazione dei primi mesi dell’anno 2024. Progetto Sicurezza Faenza anche quest’anno sarà impegnata con il programma di educazione stradale nelle scuole, in questa occasione riguarderà le classi delle medie e inizierà il 20 marzo. Quest’anno l’attività ha ottenuto anche il patrocinio del Comune. Intanto la direzione della Consulta è convocata per il 12 marzo per parlare del passaggio del Tour de France da Faenza, domenica 30 giugno 2024, e delle iniziative da mettere in atto per dare maggior visibilità alla città. Tutti sanno che questo evento vedrà protagonista gran parte del territorio emiliano-romagnolo. Il 30 giugno poi coinvolgerà diverse strade del comune e avrà il suo apice con l’attraversamento della piazza del Popolo e delle vie centrali della nostra città. «Come sempre – conclude Vanni – tutte le associazioni del faentino saranno chiamate a fare il massimo per coinvolgere la comunità, le istituzioni e le scuole di ogni ordine e grado. Questo per dare massima attrazione per i cittadini, i turisti e tutti coloro che verranno a vedere il passaggio dei corridori e della Carovana Pubblicitaria. Nell’occasione, fra l’altro, ci verrà richiesto di mettere in campo eventi collaterali dedicati al ciclismo e non solo».
Gabriele Garavini














