Il 18 e 19 settembre 1976, a Tavernola, la più piccola frazione di Como, ubicata sulle coste dell’omonimo lago, si svolse un incontro nazionale fra i rappresentanti delle compagnie teatrali filodrammatiche italiane, promosso e organizzato dalla Fom (Federazione oratori milanesi), a cui parteciparono alcuni rappresentanti delle compagnie filodrammatiche della Diocesi di Faenza (ma anche di altre diocesi romagnole), guidati dall’indimenticabile Giuliano Bettoli (1931-2017), capocomico della Filodrammatica “Angelo Pietro Berton” di Faenza.
Tra gli altri, ricordiamo Guido Scudellari, attore e regista della “Compagnia dei Guitti” di Russi, e Lino Costa, attore e regista della “Filodrammatica” di Fusignano, città in cui è stato successivamente anche assessore comunale e presidente della Pro loco. Al termine di quella due giorni, i filodrammatici romagnoli decisero di incontrarsi il successivo 29 settembre a Pieve Cesato, invitando tutte le compagnie filodrammatiche diocesane.
Parteciparono 35 persone, che diedero vita alla Commissione diocesana del teatro, composta dai citati Bettoli e Costa, da Francesco Francesconi della “Filodrammatica dei Cappuccini” di Faenza, Cristina Cappelli della “Filodrammatica di San Pier Laguna”e dal sottoscritto, per i “Guitti” di Russi, incaricato poi da Giuliano Bettoli, nominato all’unanimità coordinatore della commissione, di presentare la problematica emersa dal convegno tavernolese, come riporta il Piccolo del 9 ottobre 1976.
Lino Costa fu uno dei principali artefici del rilancio del “teatro cattolico”

Lino Costa, di cui il Piccolo, a seguito della sua morte avvenuta il 7 dicembre scorso, ha pubblicato un appassionato ricordo prima di Natale, è stato non soltanto un protagonista del teatro filodrammatico fusignanese, ma uno dei principali animatori del rilancio del “teatro cattolico”, non soltanto nella nostra Diocesi, ma in tutta la Romagna, coinvolgendo non poche compagnie filodrammatiche delle altre Diocesi romagnole. La commissione, riunitasi sempre a Pieve Cesato il successivo 29 novembre, a cui parteciparono 38 filodrammatici, costituì una Commissione di esperti, il cui responsabile era un altro caro amico, l’attore, autore e regista Luigi Antonio Mazzoni (1947-2021), affiancato dai ricordati Francesconi e Scudellari, da don Alberto Zauli e dal sottoscritto. In quell’incontro fu promossa anche la 1^ Rassegna diocesana del teatro (diciotto spettacoli teatrali, in dialetto romagnolo o in lingua), che esordì il 24 dicembre 1976 a San Pier Laguna e si concluse il 26 marzo 1977 con la recita de L’annuncio a Maria di Paul Claudel, messa in scena al Masini di Faenza, pressoché esaurito, dalla “Compagnia dei Giovani” di Milano diretta da Roberto Zago.
Grazie all’impegno appassionato ed entusiasta di Lino Costa e dei suoi amici, il teatro filodrammatico riprese nuovo vigore: le diverse compagnie organizzarono rassegne teatrali nelle proprie città e parrocchie, oltre a trasformare la seconda rassegna in Rassegna teatrale interdiocesana (dal 1978), proprio perché vi parteciparono diverse compagnie anche delle Diocesi di Imola, Forlì e Cesena; quindi, incontri, gite, ma soprattutto laboratori teatrali (realizzati ogni anno all’Istituto “Emiliani” di Fognano) e corsi di regia (il primo, nel dicembre 1977, nel teatro parrocchiale di San Francesco a Faenza, curato da Ennio Esposito, regista e direttore del Teatro di Cento, già collaboratore di “mostri sacri”, quali il francese Jean Vilar e l’inglese Peter Brook). Nel 1980 fu allestito anche lo spettacolo Sonata per ombre e clarinetto, liberamente tratto da opere di Achille Campanile (Lino Costa fu uno degli attori protagonisti), a conclusione di un laboratorio teatrale di circa quattro mesi curato dal drammaturgo e regista Marco Martinelli Gabrieli, che dal 1991 è diventato direttore artistico di Ravenna Teatro.
La nascita del Gater
Lino Costa, insieme a Bettoli e altri, coinvolse anche la Conferenza episcopale della Emilia-Romagna, al punto tale da far costituire a Bologna, nel 1977, il Gat (Gruppo attività teatrali) regionale: fondatori, furono monsignor Alfonso Bonetti presidente, Giuliano Bettoli vicepresidente, Lino Costa, Guido Scudellari e il sottoscritto consiglieri. Ogni Diocesi costituì poi a cascata singoli comitati diocesani: quello di Faenza ebbe in Giuliano e Lino i principali animatori, insieme ai componenti della prima commissione, che fu allargata comprendendo anche don Tommaso Dalle Fabbriche, Marta Melandri, Alfonso Nadiani (attore, autore e regista dell’allora “Nuova Compagnia di Teatro Popolare” di Cassanigo, poi futuro responsabile del Gat faentino e successore di Giuliano Bettoli), Emanuela Persiani, Vittorio Ragazzini e padre Graziano Santucci. Lino Costa, in tutte queste opere, è stato un protagonista convinto, appassionato e discreto, un uomo dietro la quinte, come si suol dire, che ha permesso al teatro popolare, come amava definirlo, di essere un importante strumento di aggregazione sociale e culturale, di sano divertimento, ma anche di testimonianza di fede cristiana, quella fede che ha accompagnato i suoi passi fino alla fine della sua vita.
Elio Pezzi