L’obiettivo è ambizioso: portare il meglio delle produzioni cinematografiche indipendenti del Nord America in Romagna. Quando? Marzo 2023. Dove? A Faenza, città che per la sua posizione strategica lungo la via Emilia e la sua vocazione internazionale ben si presta a ospitare un evento di questo tipo. Il primo ‘ciak’ di Noam, Faenza film festival è stato dato nelle scorse settimane dal giovane direttore artistico Andrea Valmori, 22 anni, e da Filmeeting, associazione con sede a Bagnacavallo. È stato infatti lanciato un crowdfunding sulla piattaforma Idea Ginger per sostenere l’iniziativa. Il titolo della raccolta fondi è Gimme 6! Per far nascere il primo festival cinematografico di Faenza, con obiettivo 6mila euro da raggiungere entro il 16 dicembre. I donatori, a seconda della quota versata, riceveranno varie ricompense: dai biglietti per le proiezioni al supporto logistico – come il pernottamento – per chi viene da fuori e non vuole perdersi nemmeno un giorno della rassegna.
Si ipotizzano 5 giorni di festival a marzo 2023:a ideare l’evento l’associazione Filmeeting
Il festival è organizzato dall’associazione non-profit Filmeeting, un gruppo di giovani uniti dalla passione per il cinema già molto attivi nella Bassa Romagna. Al momento il programma di Noam (NOrh-AMerica, ndr) è in via di definizione, ma si ipotizzano cinque giorni di festival distribuito nelle principali sale cinematografiche della città. Oltre alle proiezioni, non mancheranno dibattiti ed eventi culturali collaterali, sempre legati al contesto nordamericano. L’iniziativa si svolgerà dall’1 al 5 marzo, con il supporto del Comune di Faenza e la collaborazione con Cinemaincentro per il Cinema Sarti e con il Cinema Europa.
Tante realtà coinvolte tra cui il Cineclub Il Raggio Verde: “Ci sono tante produzioni indipendenti che però non arrivano in Italia”
Tra i partner tante realtà faentine come il Cineclub Il Raggio Verde e la Fototeca Manfrediana. Poi anche i Sonora Social Club, Itinerari Paralleli e la testata specializzata LongTake. «Pensiamo sia davvero un’iniziativa di valore – commenta Gian Marco Magnani del Cineclub -. Gli organizzatori vogliono colmare un vuoto: in Italia è ancora scoperta la diffusione del cinema indipendente nordamericano. Conosciamo bene i prodotti mainstream, ma non questo tipo di produzioni più di nicchia, ma dalle tante sfaccettature. L’area geografica di riferimento va dal Canada al Messico, ma non solo, coinvolge anche alcuni Paesi minori del centro America».
Riavvicinare le persone alle sale cinematografiche
Oltre all’aspetto artistico, l’iniziativa porta avanti un obiettivo parallelo: dopo la pandemia riavvicinare le persone alle sale cinematografiche, in particolare i giovani. «Il cinema non si è ancora ripreso dalla pandemia – commenta – e in particolare il pubblico giovanile è molto distante dalle sale cinematografiche. L’abbiamo notato anche nell’ultima rassegna estiva dell’Arena Borghesi a Faenza. La stagione della ripartenza è andata molto bene – rispetto ad altre realtà simili abbiamo sofferto meno il calo di spettatori rispetto al periodo pre-Covid – ed è stato fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda il restauro dell’arena che ne ha migliorato la fruizione, ma sicuramente si fatica ancora a intercettare il pubblico più giovane, per il quale l'”andare al cinema” non è più uno dei modi principali per trascorrere una serata. Per questo Noam vuole essere rivolto soprattutto a loro».
Samuele Marchi