Le crepe gentili, titolo dell’ultima raccolta di poesie che Aura Bettini ha editato con Tempo al libro (lo trovate in edicola e libreria in queste settimane, tra Brisighella e Faenza), è tratto da una poesia della raccolta stessa. «Passando sotto un muro di cemento armato,- ci racconta l’autrice – in una crepa, vidi fiorita una viola ciocca. Cosa che mi fa pensare come ogni sofferenza, ogni lacerazione, produca bellezza. Un miracolo di bellezza. Produce l’imprevisto legato allo stupore che è quello che dà un senso alle nostre giornate». Per la copertina poi, Aurea si è lasciata ritrarre le mani rugose e gli occhiali, dall’obiettivo di Virginia Morini. «Le mie mani e le mie rughe cresciute nel tempo… Le crepe di cui abbiamo paura, ma che ci sorprendono e fioriscono sempre!».

Aurea Bettini: “La prima poesia l’ho scritta a 7 anni”

Aurea scrive poesie da sempre. La prima l’ha scritta a sette anni. «Mi piaceva molto scrivere. Mi piaceva il suono… scarnificare le parole». Ma fin verso i 50 anni ha scritto per sé. Poi arrivò l’incontro con una persona che la fece pensare al fatto che «la parola va condivisa». Soprattutto se si pensa che essa possa incontrare l’emozione altrui. «Del resto, questo è un dono che io ho ricevuto dal Signore ed è giusto che io lo condivida.- aggiunge – Anzi, spero che le mie parole possano incontrare l’empatia di altri».

Chi è Aurea Bettini

Aurea Bettini è nata nel 1948 a Brisighella, dove tuttora vive. Dopo il liceo classico si è laureata in Lettere classiche all’università di Bologna. Dal 2016 è socio fondatore e collaboratore dell’associazione Independent Poetry di Faenza, per la promozione e diffusione della cultura poetica. «L’esperienza del Poetry mi ha arricchito moltissimo, l’ascolto degli altri fa crescere molto. Insegna i propri limiti, e comunque ogni incontro è una lezione. Ogni incontro dona qualcosa di nuovo». E l’esperienza dell’associazione, a suo dire fondamentale, le ha concesso di uscire un po’ di più. Solo la malattia l’ha costretta a rallentare, ma non certo a smettere di scrivere e incontrare e collaborare. E poi è sopraggiunto anche questo tempo di Covid che sicuramente la preoccupa ben più delle problematiche di salute pregresse, o del trascorrere del tempo. «Sono preoccupata perché ascoltando le notizie mi sembra che questa esperienza non ci stia cambiando in meglio. Ma ci stia chiudendo in noi stessi… Questo virus è quanto di più anti cristiano possa esserci… Spero che almeno le mie parole possano abbracciare qualcuno».

Nel 2005 ha pubblicato il suo primo libro di poesie dal titolo Oltre questo mare di silenzio, Tipografia Faentina. Nel 2013 è uscito, edito dalla casa editrice “Il Ponte Vecchio”, una raccolta di poesie, scritte tra il 2005 e il 2012, dal titolo Il silenzio e la bruma. Nel 2014 ha vinto il premio del pubblico al concorso “Brisighella Romantica”.

A cura di Giulio Donati