Da giovedì 18 aprile, giorno del centenario, continuano i festeggiamenti per nonna Pasqualina, che ha spento le sue prime 100 candeline insieme alla sua numerosa famiglia. Correva l’anno 1924 quando Pasqua Tedioli veniva alla luce, il venerdì Santo, in una umile casa contadina sulle prime colline brisighellesi. Unica femmina di quattro fratelli, ha dedicato la vita alla famiglia. La sua dote? Un innato senso di protezione materno che l’accompagna da sempre: ha cresciuto prima i fratelli, ha educato ben quattro figli, ha accudito l’amato marito Ettore, si è presa cura degli anziani genitori, poi son arrivati otto nipoti, tutti cresciuti intorno alla sua tavola e ora non manca di coccolare le sue tre gioie: i pronipoti Camilla, Ginevra e Giacomo.

Il podere “I Valloni”, rappresenta per lei la casa del cuore, dove ha trascorso con i genitori e i fratelli Giulio, Franco e Luigi, tutta l’infanzia e la prima giovinezza. Ricordi fuori moda quelli di una bambina che per anni ha percorso km e km a piedi, da sempre il suo unico mezzo di locomozione, in salita e in discesa, al caldo e con la neve, per un pugno di sale al tabacchi o per raggiungere la scuola a Brisighella, proprio quella scuola che le ha insegnato a scrivere e a leggere. Una conquista che conserva con tanto orgoglio, quello di una donna nata in un’epoca, non poi così lontana, in cui non c’erano tante possibilità. Racconta con ricordo vivo la devastazione che lasciarono i bombardamenti della II Guerra Mondiale, ma altrettanto intensa era la speranza di costruire un mondo migliore.

Tra i Valloni e Vitisano

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Poi il matrimonio e la vita a “Vitisano” (parrocchia di Pieve Tho, che resta tuttora il suo quartier generale) con il marito Ettore, la dura vita nella stalla e nei campi per costruire un futuro concreto per i figli, la gioia di diventare madre ben quattro volte, già grandicella. La sua soddisfazione più grande, aver cresciuto e veder realizzati i figli Renato, Deanna, Cristina e Sergio. Infiniti i sacrifici e piccole le conquiste, semplici ma significative, le hanno insegnato ad apprezzare ogni singolo momento della vita. Neppure una brutta e improvvisa malattia è riuscita a piegarla. Quando tutta la famiglia, anni fa, era in apprensione per la sua salute, lei ha dimostrato tutta la sua forza e la sua determinazione fino a debellare il cancro.

Cosa l’ha segnata di più? Gli anni del Covid…

I nipoti Marco, Gessica, Luca, Fabio, Ottavia, Filippo, Matilde e Matteo hanno sempre trovato in nonna Pasqualina quella colonna di saggezza che, con un sorriso regala una carezza e con un piglio più serioso li tiene in carreggiata. E anche se oggi, pur con qualche acciacco, potrebbe godersi in serenità il meritato grado di “nonna bisa” di Camilla, Ginevra e Giacomo, non abbassa la guardia ed è per tutta la famiglia un vero porto sicuro. Ha visto sbocciare 100 primavere, una guerra mondiale, otto Papi, una pandemia, almeno due alluvioni e numerosi gli avvenimenti della storia, ma ciò che ritiene averla più segnata è stato “indossare la mascherina nei lunghi anni del covid”.

Nonna Pasqualina, un uragano di ricordi che l’età non ha certamente sopito, ma anzi, con estrema lucidità e un pizzico di commozione, tramanda ogni giorno un pezzo di storia che sembra d’altri tempi. Il segreto del suo elisir di “giovinezza”?: amore per la famiglia, grande spirito di sacrificio, passione per i fiori e il giardinaggio, conditi con la cura maniacale per la casa e una fede smisurata nel Signore!

Altri 100 di questi anni cara nonna!