Grande partecipazione e forte coinvolgimento hanno caratterizzato l’evento conclusivo del workshop “Girl Up”, rivolto alle studentesse delle scuole superiori del comprensorio faentino. Un’occasione formativa gratuita, progettata per promuovere le competenze digitali in chiave educativa e ridurre il divario di genere nel settore tecnologico.

Un progetto formativo per costruire competenze e superare i divari

Si è svolta dal 16 al 19 giugno, nei locali di Faventia Sales, la seconda edizione del workshop digitale “Girl Up”, attività interna al progetto “Laboratori Urbani Digitali”, cofinanziato dal Programma Regionale FESR della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS) promossa dall’Unione della Romagna Faentina.

L’iniziativa ha coinvolto 22 ragazze delle scuole secondarie superiori del territorio, impegnate in un percorso intensivo dalle 10 alle 17 per quattro giorni consecutivi. A guidarle, un team multidisciplinare composto da Samuele Bertani, instructional designer della cooperativa Indici Opponibili e responsabile Ser.In.Ar, dal ricercatore Matteo Gambini del Dipartimento di Architettura e da Irene Patria dell’Advanced Design Unit dell’Università di Bologna.

Videogame presentati 1

Coding e creatività: realizzare videogiochi per raccontarsi

Durante il laboratorio, le partecipanti hanno acquisito competenze nell’utilizzo di MakeCode Arcade, piattaforma gratuita sviluppata da Microsoft per la programmazione di videogiochi in stile 8 bit. In piccoli gruppi, le ragazze hanno curato ogni fase della progettazione dei loro giochi: dall’elaborazione dell’idea narrativa, alla realizzazione dello storytelling, dalla scelta delle musiche fino al lavoro di codifica vero e proprio.

Il risultato finale è stato presentato pubblicamente durante l’evento conclusivo, alla presenza delle autorità locali, dei genitori e degli amici, che hanno potuto testare i videogiochi e confrontarsi con le protagoniste. Le studentesse, infatti, hanno spiegato le scelte tematiche alla base del proprio progetto, spesso ispirate a questioni sociali vicine alla loro esperienza di vita.

Un’esperienza educativa che cresce e guarda al futuro

«È stata un’esperienza molto gratificante – hanno dichiarato congiuntamente Samuele Bertani, Matteo Gambini e Irene Patria – sia per il numero raddoppiato di partecipanti rispetto all’edizione precedente, sia per l’entusiasmo con cui le ragazze hanno accolto e interpretato il programma. Hanno espresso anche il desiderio di poter proseguire e ampliare questa esperienza formativa».

Federica Malavolti, sindaca di Riolo Terme e assessora delegata alle Politiche di Genere per l’Unione della Romagna Faentina, ha evidenziato il valore strategico dell’iniziativa:
«Il progetto sviluppato all’interno di ATUSS avvicina le ragazze alle discipline scientifiche e digitali, contribuendo a ridurre il divario di genere che ancora oggi è presente in questi ambiti. La Regione Emilia-Romagna ha istituito un tavolo delle Comunità Tematiche dedicato al Digital Gender Gap, e questo workshop è un esempio concreto di come la formazione possa diventare uno strumento di cambiamento reale».

Gruppi di lavoro 1

“Girl Up” si è avvalso della collaborazione tra l’Università di Bologna (tramite il Dipartimento di Informatica, Scienza e Ingegneria – DISI e l’Advanced Design Unit del Dipartimento di Architettura), la cooperativa Indici Opponibili, Ser.In.Ar. e numerosi enti del territorio.