Un viaggio poetico e visionario ha incantato il pubblico di Marradi sabato 12 luglio. Lo spettacolo Mnemosyne – Così ti ricordo ancora e ti rivedo, portato in scena in piazza Scalelle, ha intrecciato poesia, musica, arte e mito, celebrando la parola di Dino Campana nel suo dialogo eterno con la memoria.
Un dialogo tra i secoli: la voce di Mnemosyne incontra quella di Dino Campana
Mnemosyne, andato in scena sabato 12 luglio in piazza Scalelle a Marradi, è stato accolto con grande partecipazione e apprezzamento. Lo spettacolo, ideato e scritto da Barbara Betti, ha proposto un viaggio onirico e rarefatto, dove mito, filosofia e poesia si sono fuse in un’unica narrazione.
Protagonista sulla scena è Paola Benocci, che ha dato voce a Mnemosyne, personificazione greca della memoria, conducendo il pubblico lungo un itinerario che attraversa i secoli: dalle Lamine di Hipponion a Ovidio, da Michelangelo Buonarroti a Calderón de la Barca, Leibniz, Rilke, Oscar Wilde, Nietzsche e infine Omero, in un ritorno circolare che si chiude sull’Odissea.
Nel cuore dello spettacolo si inserisce Dino Campana, interpretato dalla voce intensa e vibrante di Riccardo Monopoli: un dialogo poetico e immaginato, intimo e profondo, con la dea Mnemosyne. Campana si racconta in tempo presente, tra pensieri, lettere e versi, in un confronto interiore che culmina in un grido liberatorio alla «Chimera non saziata e alla luna».
Pittura, musica e parola: l’arte si fa esperienza totale
Ad avvolgere la scena, una scenografia ricercata e densa di significati, composta da oltre cinquanta opere del Maestro Stefano Mercatali, che ha saputo restituire al pubblico una dimensione visiva sospesa, fuori dal tempo.
La musica originale, firmata da Barbara Betti e dal Maestro Pierfrancesco Nannoni (autore anche del brano di apertura), ha accompagnato la narrazione come un filo conduttore tra voce e colore.
In scena anche due strumentiste dal vivo: Elisabetta Costantini Pelosini alla viola e Camilla Cantara alla marimba, che hanno eseguito dal vivo le parti musicali sovrapposte ai brani registrati, contribuendo a creare un’atmosfera intensa e coinvolgente.
La regia è stata curata dalla stessa Barbara Betti, affiancata da Chiara Benedetti come aiuto regista.
Un finale carico di emozione
Lo spettacolo si è chiuso con il brano finale composto da Barbara Betti e interpretato da Riccardo Monopoli, che ha letto con voce commossa la poesia Le vele Le vele Le vele, dedicata all’amico Gianluca “Pape” Gurioli.














