Quante volte abbiamo aperto l’anta dell’armadio o un cassetto e abbiamo guardato, quasi con disprezzo, un vestito, un paio di pantaloni o una maglia, perché lo consideriamo vecchio, o fuori moda o magari semplicemente non più adatto all’età anagrafica. E così arriva un po’ di nostalgia verso il tempo che passa e che non può tornare.

Così pensiamo sia ora di buttare via quel capo, ma qualcosa ci rallenta, ci frena: affetto, nostalgia o semplicemente la voglia di non sprecare, perché, in fin dei conti, è nuovo o tenuto bene.

Quando abbiamo un problema, andiamo da un amico, glielo raccontiamo e raccogliamo conforto e consigli che ci fanno sentire meno soli e che accendono tante piccole luci sul problema, così ci sembra meno buio. Questo perché il nostro amico guarda il problema da un altro punto di vista.

Garum è quell’amico, che guarda il nostro capo di abbigliamento da un altro punto di vista e che, con qualche piccolo ritocco, con tanta creatività e con abili mani, riesce a ridargli vita, creando qualcosa di moderno e unico. Garum non è solo un nome, ma sono persone che mettono in gioco creatività e capacità.

Quel capo, uscito da un armadio o cassetto, lunedì 14 luglio ha percorso il tappeto rosso della sfilata d’estate di Garum, nella cornice di “A tutta Festa di Fognano”, per diventare il capo nuovo di qualcun altro.

La nuova vita di un capo diventa anche un piccolo seme per la nuova vita delle persone che ricevono, tramite Caritas Madonna del Monticino, servizi dal ricavato di questa serata, che Garum dona a loro.

Garum e Caritas, se ci pensate bene, fanno la stessa cosa: le tante attività che i volontari di Caritas Madonna del Monticino organizzano e portano avanti durante l’anno, e che creano in base alle esigenze, vogliono principalmente insegnare a guardare le difficoltà e i problemi da un altro punto di vista.

Chi ha bisogno, scopre che c’è una trama, fatta di fili grossi, sottili, bianchi, neri e colorati, che ti ascolta, con cui dialogare, che ti supporta e che ti educa a ripartire.

Chi oggi non ha bisogno, imparando a guardare le cose da un altro punto di vista, come ci suggerisce la serata, potrebbe scoprire in questo tessuto, che non c’è solo assistenzialismo, ma tanti fili fatti di progetti, di educazione, integrazione, relazioni, cammino verso l’autosufficienza e la collaborazione.

Un abito rivisto dalle mani di Garum fa un’altra figura, perché qualcuno ha visto in lui un potenziale. Così chi è in difficoltà ha bisogno che qualcuno veda in lui un potenziale per partire o ripartire da dove si era strappato il tessuto del suo abito.

La collaborazione tra Garum e Caritas Madonna del Monticino, che esce dalle stanze dove si lavora tutto l’anno e sale sul palcoscenico in queste occasioni, ha proprio come obiettivo quello di ricordarci di guardare le cose, sempre, anche da un altro punto di vista.

Angela Esposito