Con i trolley in mano e le emozioni nel cuore, sei ragazzi con disabilità sono entrati per la prima volta nel nuovo appartamento di via Cavour 37, accompagnati da famiglie, operatori e amministratori. È l’inizio di un nuovo capitolo di vita, all’insegna dell’autonomia e dell’inclusione, nell’ambito del progetto sostenuto da Comune di Faenza, Unione della Romagna Faentina, Asp della Romagna Faentina, con il supporto operativo della cooperativa Ceff e Fare Comunità.
Un nuovo spazio abitativo sopra al Rione Verde
L’appartamento inaugurato si trova sopra il Rione Verde, in un edificio di proprietà dell’Asp della Romagna Faentina, completamente riqualificato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Con i suoi 200 metri quadrati, accoglie sei ragazzi con disabilità e un educatore. È dotato di tecnologie assistive, personalizzazioni per la vita quotidiana, e ogni stanza è fornita di un computer per promuovere l’autonomia anche digitale. Il progetto prevede un percorso triennale che ha coinvolto complessivamente dodici giovani e che si affianca alla già attiva esperienza dell’appartamento di via Fornarina 10, dove altri sei ragazzi – quattro dei quali oggi lavorano – proseguono il loro cammino verso l’autonomia.
Una rete per l’autonomia: Asp, Comune, Ausl, Ceff e Fare Comunità
Il progetto è costruito su tre direttrici principali: piani personalizzati definiti con un’équipe multidisciplinare, abitazioni accessibili e tecnologicamente attrezzate, e percorsi di inserimento lavorativo. Il modello di gestione prevede che Asp metta a disposizione gli spazi, il Comune garantisca i servizi sociali, e Ceff, socia del consorzio Fare Comunità, coordini gli interventi.
Agresti: «Oggi non è solo un’inaugurazione, è una prima notte»

«I ragazzi sono qui con le valigie perché oggi è il primo giorno. Questo progetto – ha dichiarato Davide Agresti, assessore al welfare del Comune di Faenza – non riguarda solo la riqualificazione di un immobile. E’ prima di tutto un servizio alle persone. È un cambio totale di paradigma: parlare di autonomia significa oggi andare oltre l’assistenzialismo e puntare all’autonomia. Ceff e Fare Comunità sono partner di Comune e Asl. Questa sera, i ragazzi dormiranno qui per la prima volta».
Giuseppe Neri (Asp): «Oggi un secondo capitolo»
A sottolineare la continuità con il progetto originario è stato il direttore dell’Asp, Giuseppe Neri: «Con questo nuovo appartamento inizia il secondo capitolo del percorso avviato nel settembre 2024 con due unità abitative in via Fornarina, che restano attive. Oggi si aggiunge una nuova esperienza, con lo stesso obiettivo: intercettare e costruire percorsi di autonomia per persone con disabilità». In via Fornarina, dove l’esperienza prosegue, quattro ragazzi lavorano già con contratti attivi. Alcuni partecipanti svolgono tirocini, anche in modalità lavoro da remoto, grazie all’uso di strumenti digitali. Qui il percorso con i fondi Pnrr è completato e ad oggi i costi sono coperti in parte dalle famiglie (intorno al 40%), mentre la restante quota è a carico del Comune.
Tiziana Grilli (Ausl): «Credere in questo cammino»
La dottoressa Tiziana Grilli, dirigente del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl della Romagna, ha sottolineato il valore socio-sanitario dell’iniziativa: «Questo progetto non è solo sociale, è sanitario, ed è realizzato grazie a una collaborazione tra enti pubblici e terzo settore. È fondamentale che a crederci siano i ragazzi e le famiglie. La dignità della persona passa dall’autonomia. È un percorso che non si chiude: va sostenuto con convinzione».
Marco Balducci (Ceff): «Autonomia significa dignità»
Il neo presidente di Ceff, Marco Balducci, ha ricordato che la cooperativa è impegnata dal 2016 in percorsi per l’autonomia: «La cooperazione non è solo tra persone, ma anche tra enti. L’autonomia dà dignità. Ci permette di distinguere tra chi fa e chi non sa fare. Puntiamo a continuare anche oltre la fine dei finanziamenti Pnrr».
Il sindaco Isola: «Una tappa del nostro cammino di comunità»
In chiusura, il sindaco di Faenza, Massimo Isola, ha evidenziato la portata simbolica dell’evento: «Questa è una giornata importante. Parliamo di un progetto di spessore, che fa la differenza nella vita delle persone e nel volto della nostra città. Dodici posti letto che non esisterebbero senza una storia, senza l’impegno continuo nel costruire un welfare di comunità».
Barbara Fichera