Dialogo, confronto e profonda conoscenza dell’altro sono solo alcuni degli elementi chiave che caratterizzano il cammino biennale fidanzati. Proposto dall’Azione cattolica della diocesi, sono ormai più di 30 anni che l’iniziativa trova l’adesione di più generazioni di giovani. Accompagnati e accolti nelle case di coppie guida di sposi, tanti sono i ragazzi che decidono di mettersi in gioco, intraprendendo un cammino di riflessione e crescita personale nella scoperta della propria coppia. L’incontro, proposto ogni due settimane per la durata di due anni, permette ai giovani innamorati di dedicarsi un prezioso tempo di crescita. Tanti i temi: dalle modalità di dialogo, al confronto sulle diversità, fino a considerare una proposta di vita matrimoniale. Come ausilio alla riflessione sulle dinamiche di vita, dalle più quotidiane, alle più importanti, una serie di domande scuotono una meditazione personale e un conseguente bilanciamento tra fidanzati. Prezioso il confronto e l’ascolto con le altre coppie di giovani intraprendenti un comune cammino di crescita; non da meno i legami di rispetto e discrezione che tra questi scaturiscono.

Le coppie guida e i padri spirituali

Ad accompagnare i ragazzi in questo percorso vocazionale sono diversi i padri spirituali a disposizione della Diocesi e tante le coppie di sposi che si offrono come guide. «Accogliere i ragazzi a casa nostra ci fa sentire partecipi di una loro crescita di coppia» affermano Imma e Mirko, di 42 e 44 anni. Sposati da più di venti, hanno deciso di diventare coppia guida sette anni fa. «Quando eravamo fidanzati anche noi abbiamo frequentato il percorso biennale – specificano – Abbiamo deciso di iniziare a essere coppia guida quando, nel 2018, c’è stato chiesto da chi per noi lo era stato. All’inizio eravamo spaventati. Siamo due persone normali che vivono la loro cristianità in maniera semplice. Ad oggi, dopo sette anni di servizio, riscontriamo come il nostro ruolo, all’interno dei percorsi fidanzati, sia tanto arricchente per noi e per i nostri due figli». E ancora evidenziano come l’esperienza sia formativa anche per loro stessi. «Essere coppia guida è un modo per continuare a crescere. Le nostre giovani coppie ci insegnano tanto. Ci piace ascoltarli, captare le loro emozioni, capire i modi in cui affrontano le loro preoccupazioni; osservare come si avvicinano ai grandi passi e riscontrare a loro premura nei confronti delle grandi scelte».

I giovani fidanzati

Scoperta e consapevolezza è quello che emerge dai tanti giovani testimoni del cammino fidanzati. «Crediamo che non esista la persona perfetta ma che si possa creare un rapporto solido in cui ci si sceglie quotidianamente. Questa è secondo noi la massima dimostrazione di amore» affermano Michela e Stefano. Fidanzati da 4 anni, hanno deciso di intraprendere il percorso, tutt’ora in corso, iniziato lo scorso marzo. Già tante le consapevolezze acquisite durante il confronto di coppia e il reciproco ascolto con gli altri partecipanti del gruppo. A pochi mesi di distanza dall’inizio del loro cammino, sottolineano la validità della proposta diocesana. «Vale davvero la pena dedicare alla propria coppia del tempo di qualità. Il dialogo e la conoscenza profonda dell’altra persona si costruiscono con il tempo, con l’impegno e con occasioni come questa che consentono di guardarsi davvero per quello che si è». Questo tempo di qualità, di cui parlano Michela e Stefano, se lo sono voluti prendere anche Francesca e Matteo «Siamo venuti a conoscenza dei corsi fidanzati perché eravamo alla ricerca di un percorso di crescita per noi. Desideravamo trovare un percorso che non si concludesse in poche settimane, ma qualcosa di più strutturato, che ci accompagnasse e ci concedesse tempo di dialogo e riflessione». Intrapreso il cammino biennale nel 2023 e concluso nel 2025, Francesca e Matteo ne sono usciti soddisfatti. «È stato un corso che ha risposto positivamente alle nostre aspettative concedendo quei tempi lenti di cui ogni percorso di conoscenza secondo noi necessita». E sottolineano l’importanza di un confronto graduale. «Le schede di riflessione proposte ci portavano a confrontarci con gradualità su aspetti molto concreti della vita quotidiana. Il confronto con altre coppie ci ha dato l’opportunità di soffermarci su aspetti che prima non avevamo considerato».
Per Noemi e Davide di 29 e 39 anni, il percorso fidanzati, che hanno intrapreso nel 2019, ha significato una risposta a un’importante necessità. «Sin dall’inizio del fidanzamento abbiamo sempre parlato tanto cercando di confrontarci su tematiche diverse. Alle volte capitava di ritrovarsi in confronti in cui si faticava a trovare il punto. Proprio dai momenti di incomprensione è nato il bisogno di confrontarsi con altre coppie, con chi già c’era passato e con un sacerdote che potesse illuminare la situazione». A impreziosire il percorso di Noemi e Davide la relazione con i compagni di cammino «Man mano abbiamo conosciuto le altre coppie del gruppo, con le quali siamo riusciti a condividere tematiche personali e profonde. È stato bello accompagnarsi anche poi nei reciproci matrimoni, ed è bello ora quando ci si rincontra salutarsi, fare due chiacchiere e far giocare insieme i figli arrivati».
Laura e Giacomo, 24 e 23 anni, sono prossimi al matrimonio. «Abbiamo deciso di sposarci circa a metà del corso, il matrimonio sarà quest’estate. Il corso fidanzati ci ha dato quella spinta in più che ci serviva per prendere questo tipo di decisione». Con il corso hanno voluto approfondire un percorso di fede, «era un arrivare a riscoprirsi e a trovare dei momenti per parlare davvero. ’Dialogo’ è la parola che più di tutte ci portiamo dentro da questo percorso, un modo diverso di dialogare. Trovare dei piccoli momenti per parlare davvero, per esserci per l’altro, per ascoltarlo, per condividere. Sono cose di cui siamo riusciti a metterne a fuoco l’importanza durante i trascorsi due anni».

Lisa Berardi