Ancora incerti i tempi per il rientro in Italia della salma di Alessandro Coatti, il biologo 38enne originario di Longastrino, nel comune di Alfonsine, brutalmente ucciso a Santa Marta, in Colombia. Le autorità sudamericane sono alle prese con delicate procedure investigative, necessarie per il via libera al rimpatrio.

Esami genetici sui resti ritrovati a Santa Marta

Le operazioni per il rientro della salma in Italia stanno procedendo a rilento a causa della complessità degli accertamenti forensi. La salma di Alessandro Coatti era stata rinvenuta smembrata in più luoghi della città di Santa Marta, sulla costa caraibica della Colombia. Secondo quanto riportano fonti locali, le autorità hanno avviato una serie di esami del Dna per verificare che i resti appartengano effettivamente alla stessa persona, una procedura fondamentale per il riconoscimento ufficiale. La verifica genetica, condotta da specialisti colombiani, è necessaria prima di poter rilasciare il nullaosta per il rimpatrio, richiesto dalla famiglia e coordinato dalle autorità italiane tramite l’ambasciata.

Una vita tra biologia, viaggi e natura

Alessandro Coatti era conosciuto come un professionista appassionato e competente nel suo campo. Dopo essersi laureato in Biologia all’università di Bologna, aveva maturato varie esperienze internazionali, lavorando come guida ambientale ed esperto di ecosistemi tropicali, tra Centro e Sud America. Amava la natura e viveva da anni in Colombia, dove svolgeva attività di ricerca e accompagnamento naturalistico. Originario di Longastrino, frazione del comune di Alfonsine, Coatti era molto legato alla sua famiglia e alla sua terra. Aveva scelto di vivere lontano, mantenendo un forte contatto con le sue radici. La notizia della sua morte, avvenuta in circostanze ancora al vaglio della polizia colombiana, ha scosso profondamente la comunità locale.

Indagini in corso e dolore nella comunità di Alfonsine

Le autorità colombiane stanno indagando per ricostruire le dinamiche dell’omicidio, che si presenta particolarmente efferato. Al momento non sono ancora noti il movente e gli eventuali responsabili. La famiglia, in Italia, è assistita dal Ministero degli Affari Esteri e dall’ambasciata italiana a Bogotá per il coordinamento delle pratiche burocratiche e legali. Nel frattempo, ad Alfonsine e Longastrino, amici e conoscenti si stringono nel dolore, in attesa di poter dare un ultimo saluto a Alessandro. La parrocchia locale si è resa disponibile per accogliere una Messa in suffragio non appena la salma sarà rimpatriata.