Visita a sorpresa di Papa Francesco in piazza San Pietro al termine della celebrazione presieduta dal cardinale Sandri nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Dopo il saluto dal sagrato, Francesco si è intrattenuto una decina di minuti, salutando i fedeli presenti
“Buona domenica delle Palme e buona Settimana santa”
«Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa». È l’augurio di Papa Francesco ai 20mila fedeli presenti in piazza San Pietro e a tutto il mondo. Il Pontefice è arrivato in carrozzina alle 11,46, quando il cardinale Leonardo Sandri che aveva presieduto la messa delle Palme a suo nome, aveva appena dato la benedizione finale.
Francesco, che in questa occasione non aveva neanche le cannule per l’ossigeno nel naso, ha pronunciato con voce leggermente rauca ma ferma il suo augurio davanti all’altare, poi ha salutato i cardinali passando accanto all’inginocchiatoio che delimitava il settore loro riservato, quindi ha attraversato la folla dei fedeli sul sagrato della Basilica, intrattenendosi anche con alcuni bambini e scambiando alcune parole con un gruppo di suore.
Infine è rientrato in Basilica per fare ritorno a Casa Santa Marta. In tutto la sua presenza in piazza è durata una decina di minuti.
La Sala Stampa della Santa Sede ha successivamente diffuso un video in cui si vede papa Francesco, che una volta rientrato in Basilica, si ferma brevemente in preghiera davanti all‘Altare della Confessione, e riceve poi l’omaggio da parte di un papà con la sua bambina che hanno in mano le palme benedette.
Il Papa va quindi a pregare anche davanti al monumento dedicato a Benedetto XV, il Papa che definì la I Guerra Mondiale «un’inutile strage» (e infatti ancora una volta, all’Angelus, Francesco invoca la pace).
È la seconda sorpresa papale che ha come scenario piazza San Pietro, dopo quella di domenica scorsa al termine della messa presieduta da mons. Fisichella per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, dopo aver attraversato anche lui in carrozzella la Porta Santa come gli altri pellegrini.
Venerdì scorso, invece, sempre fuori programma, il Santo Padre è entrato in carrozzella nella basilica di San Pietro per pregare, e ieri ha pregato nella basilica di Santa Maria Maggiore davanti alla venerata icona di Maria Salus Populi Romani, a lui molto cara e davanti alla quale si raccoglie anche in occasione di ogni suo viaggio apostolico.
L’omelia letta dal cardinale Sandri: “Portare la croce non al collo, ma nel cuore”
“Seguiamo il passo di Simone, perché ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione”. È l’invito del Papa, nel testo dell’omelia preparata per la messa della Domenica delle Palme e letta dal card. Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio, che presiede la celebrazione eucaristica nella basilica di San Pietro.
“Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perché l’ha percorsa dando la sua vita per noi”, scrive Francesco: “Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria?”.
“Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico”, la tesi del Papa, secondo il quale “la passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato”.
“Per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore”, l’esortazione papale: “Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri”.
Il testo dell’Angelus
Nel testo dell’Angelus, poi, distribuito per iscritto dalla Sala Stampa della Santa Sede, Francesco ringrazia per le preghiere ricevute e prega nuovamente per la pace.
“Sorelle e fratelli, vi ringrazio tanto per le vostre preghiere”.
“Tutti abbiamo dolori, fisici o morali, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, a non chiuderci nell’amarezza, ma ad affrontarli sentendoci avvolti, come Gesù, dall’abbraccio provvidente e misericordioso del Padre”, assicura Francesco, che poi confida: “In questo momento di debolezza fisica mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio.
Anch’io prego per voi, e vi chiedo di affidare con me al Signore tutti i sofferenti, specialmente chi è colpito dalla guerra, dalla povertà o dai disastri naturali”. “In particolare, Dio accolga nella sua pace le vittime del crollo di un locale a Santo Domingo, e conforti i loro familiari”, il pensiero speciale del Pontefice.
Francesco sottolinea poi che “il 15 aprile ricorrerà il secondo triste anniversario dell’inizio del conflitto in Sudan, con migliaia di morti e milioni di famiglie costrette ad abbandonare le proprie case. La sofferenza dei bambini, delle donne e delle persone vulnerabili grida al cielo e ci implora di agire”.
Il Pontefice lancia un appello alle parti coinvolte affinché pongano fine alle violenze e intraprendano percorsi di dialogo, e alla comunità internazionale, perché non manchino gli aiuti essenziali alle popolazioni”.
“E ricordiamo anche il Libano, dove cinquant’anni fa cominciò la tragica guerra civile: con l’aiuto di Dio possa vivere in pace e prosperità”, si legge ancora nel testo, che si conclude con un auspicio: “Venga finalmente la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan. Maria, Madre Addolorata, ci ottenga questa grazia e ci aiuti a vivere con fede la Settimana Santa”.
Fonte: Avvenire-Sir