Il sapere come esperienza di crescita condivisa con le porte aperte alla città. Si è conclusa venerdì scorso l’11^ edizione della Notte dei licei classici, iniziativa nazionale a cui ha aderito anche il Torricelli di Faenza. Una serata interamente organizzata dai 160 studenti dell’antico istituto di via Santa Maria Dell’Angelo con protagoniste, manco a dirlo, Roma e l’antica Grecia.
La dirigente Falconi: “La scuola tiene, con 36 nuovi iscritti anche quest’anno”

«Iniziative come questa – ha detto Paola Falconi, dirigente del Liceo a conclusione dell’evento – servono a rafforzare la capacità di lavorare insieme. Gli studenti non sono qui solo per apprendere nozioni, ma per sviluppare competenze trasversali, essenziali in qualsiasi ambito: problem solving, spirito di iniziativa, capacità di sintesi e pensiero critico. Il mondo del lavoro chiede sempre di più queste abilità e il Liceo classico offre una formazione solida». La scuola, nonostante il calo demografico e il crollo delle iscrizioni ai licei classici a livello nazionale, a Faenza tiene con 36 nuovi iscritti anche quest’anno. «Il percorso classico è attuale – ha aggiunto la dirigente -, perché offre strumenti di analisi, comprensione e argomentazione fondamentali, indipendentemente dal percorso universitario o professionale che si sceglierà». Viene da chiedersi se, nonostante le buone intenzioni, ci siano antagonismo e rivalità tra gli studenti. «La competizione sana può esserci – ha precisato Falconi – ma non deve andare a discapito della collaborazione. Aiutarsi tra compagni è essenziale. In un percorso di cinque anni, le difficoltà sono tante e affrontarle da soli può diventare pesante. È importante che gli studenti imparino a sostenersi a vicenda, a condividere le proprie conoscenze e a crescere insieme».
Gli studenti: “Non è una scuola riservata a pochi eletti”

L’opinione della dirigente è condivisa anche dagli studenti. Elena Casanova e Davide Frontali, che frequentano l’ultimo anno, sono tra i promotori della Notte del Liceo. «Sfatiamo il mito che questa sia una scuola difficile o riservata a pochi eletti – hanno spiegato -. Quello che spesso non si capisce è che il Liceo classico non è solo studio e sacrificio, ma anche creatività, passione e capacità di mettersi in gioco». Entrambi hanno sottolineato come il loro percorso scolastico sia stato caratterizzato da un forte spirito di collaborazione e che, tornando indietro, confermerebbero la scelta. «Ci siamo chiesti tante volte se fosse il percorso giusto per noi – hanno precisato -, ma ora, alla fine di questo viaggio, possiamo dire con certezza che lo è stato. Ci ha dato molto più di quello che ci aspettavamo. È una scuola che ti insegna a ragionare, a porre domande e a trovare risposte. Soprattutto – hanno detto – ci ha offerto un metodo di studio solido, che ci servirà, qualunque strada prenderemo in futuro».
La notte del Liceo tra arte e creatività

Non sono mancati momenti creativi. «Nell’organizzazione della serata abbiamo potuto esprimerci attraverso l’arte, la musica e il teatro, facendo emergere talenti che nel quotidiano scolastico restano in ombra. I prof ci hanno dato carta bianca nell’organizzazione delle attività – hanno ricordato – e questo ci ha insegnato a lavorare in squadra, a mediare tra idee diverse e a trovare soluzioni creative». Gli studenti hanno messo in scena Antigone, rievocato un simposio dell’antica Grecia, ricreato una lezione scolastica ai tempi dei romani, organizzato giochi e quiz basati sulle loro conoscenze. «È stato un modo per mostrare che il nostro studio non è astratto, ma vivo e attuale. Non abbiamo dovuto seguire schemi rigidi – hanno concluso -, ma messo in scena le nostre idee, raccontato storie che ci appassionano e coinvolto il pubblico in modo attivo. È stato emozionante vedere la partecipazione della città e sentire il sostegno di chi è venuto a vederci».
Barbara Fichera