Nell’ambito della II settimana di azione per la promozione della cultura romanì e per il contrasto all’antiziganismo, venerdì 11 aprile si è tenuta a Faenza l’iniziativa Biblioteca Vivente. Questo progetto presentato da “Villaggio Globale” e finanziato dall’Unar è stato organizzato da Mir Sada un’associazione umanitaria fondata nel dicembre 2024, grazie all’idea di una famiglia faentina di origine rom, con l’obiettivo di aiutare le famiglie del territorio che fanno parte di una minoranza, come per esempio rom, sinti e migranti.
L’evento Biblioteca Vivente è nato per far conoscere la cultura romanì al di là di ogni stereotipo e pregiudizio. I partecipanti hanno avuto l’occasione di poter scegliere un “libro vivente”, cioè una persona di origine romanì o legate alla etnia, disposta a raccontare la propria esperienza di vita rendendosi disponibile anche a rispondere alle domande e a chiarire dubbi. Una volta scelto il “libro” i partecipanti hanno potuto aprire un vero e proprio dialogo con la persona in questione parlando di stili di vita, esperienze sia positive che negative e progetti futuri. Una giovane ragazza di origine rom, nata e cresciuta in Italia, ha raccontato della sua esperienza scolastica e di come si sia sentita discriminata e giudicata per la sua etnia, ma di come, invece, si sia sentita accolta nella sua esperienza di servizio civile affermando di aver avvertito nei suoi colleghi l’affetto di una famiglia. Attualmente questa ragazza sta cercando lavoro e ha raccontato della difficoltà riscontrata nel trovare qualcosa che le possa piacere e che le porti soddisfazioni.
Un evento di questo tipo può essere illuminante per conoscere alcuni aspetti di una cultura, quella romanì, poco conosciuta e di cui non si parla molto, ma soprattutto può rappresentare per tutte le persone una sfida verso gli stereotipi per aprirsi alla diversità.
Giulia Carnazzini