La musica come strumento di rinascita e di comunità: con questo spirito torna “Romagna in Fiore”, la rassegna ecosostenibile promossa dal Ravenna Festival, che dal 10 maggio al 2 giugno toccherà diversi territori colpiti dalle alluvioni, tra cui Faenza, Modigliana e Bagnacavallo. Un viaggio musicale che intreccia arte, ambiente e voglia di ripartire, trasformando la cultura in un motore per il territorio. Il festival, nato nel 2024, si distingue per il suo approccio green: concerti all’aperto in luoghi di valore paesaggistico e storico, raggiungibili a piedi o in bicicletta, senza palchi ingombranti o luci artificiali. Un modo per riscoprire il territorio nel segno della sostenibilità e della bellezza.
Faenza, Modigliana e Bagnacavallo, musica per ripartire
Due degli appuntamenti più significativi si terranno proprio a Faenza e a Bagnacavallo, due comunità che hanno vissuto momenti drammatici a causa dell’alluvione dello scorso anno.
Il festival si aprirà il 10 maggio a Castel Raniero, sulle colline di Faenza, con un concerto del cantautore romagnolo Martino Chieffo, seguito dai Modena City Ramblers, gruppo simbolo della musica folk-rock italiana. In occasione degli 80 anni della Liberazione e del ventennale del loro disco d’oro Appunti Partigiani, la band celebrerà i valori dell’antifascismo con il loro combat folk, un mix di rock, punk e folk irlandese.
L’11 maggio, invece, la rassegna arriverà a Traversara, frazione di Bagnacavallo, tra le località più colpite dall’esondazione del Lamone. Presso la storica Torre, probabilmente eretta nel 1371, si esibirà Raphael Gualazzi, pianista e cantautore dalla forte anima jazz, capace di fondere swing, ragtime e contaminazioni hip-hop in un mix unico di emozioni.
Musica, sostenibilità e solidarietà. Il programma
Il programma di “Romagna in Fiore” prevede nove concerti con artisti italiani e internazionali dal forte impegno ambientale e sociale. Tra i nomi di spicco, oltre ai già citati Modena City Ramblers e Gualazzi, figurano:
- 17 maggio, Modigliana (Foresta di Montebello): I Patagarri, rivelazione di X Factor, con il loro mix di swing, jazz e Dixieland.
- 18 maggio, Mercato Saraceno (Azienda Agricola Clorofilla): i Quintorigo con John De Leo celebrano il venticinquennale di Rospo, album culto che fonde rock, jazz e musica cameristica.
- 24 maggio, Borgo Tossignano: il violoncellista olandese Ernst Reijseger con il gruppo sardo Cuncordu e Tenore di Orosei in un suggestivo viaggio musicale tra sacro e profano.
- 25 maggio, Parco Urbano Franco Agosto di Forlì: la leggendaria Premiata Forneria Marconi rende omaggio a Fabrizio De André nell’85° anniversario della sua nascita.
- 31 maggio, Molino Scodellino (Castel Bolognese): gli esplosivi Savana Funk con il loro mix di black music, rock e afrobeat.
- 1 giugno, Torraccia di Ravenna: doppio concerto con Fatoumata Diawara, icona della musica africana, e Bab L’ Bluz, band franco-marocchina che fonde sonorità tradizionali Gnawa e blues.
- 2 giugno, Riolo Terme: la cantautrice e attivista israeliana Noa chiude la rassegna, preceduta dal Coro a Coro diretto da Rachele Andrioli.
Un’attenzione particolare è riservata a chi ha subito danni dalle alluvioni: l’ingresso ai concerti sarà gratuito per loro, mentre parte del ricavato della vendita dei carnet sosterrà le piccole biblioteche locali alluvionate.
“Impegno sociale, attenzione all’ambiente e buona musica: ecco gli ingredienti di Romagna in Fiore, una rassegna che riesce a coinvolgere e a parlare in modo positivo alle comunità” hanno dichiarato il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, durante la presentazione ufficiale. Un progetto che va oltre la semplice proposta culturale: “Romagna in Fiore è più di una rassegna, è un modello di buone pratiche per lo spettacolo dal vivo, che unisce valorizzazione del territorio e coinvolgimento della comunità” ha sottolineato Antonio De Rosa, sovrintendente di Ravenna Festival.
Un segnale di ripartenza
La rassegna non è solo un’opportunità per ascoltare musica di qualità in contesti unici, ma rappresenta anche un segnale di ripartenza per un territorio che ha sofferto. Un modo per ribadire che la Romagna non si arrende e che, attraverso la cultura e la partecipazione, è possibile ricostruire non solo case e strade, ma anche il senso di comunità e di appartenenza.
Prevendite biglietti da lunedì 31 marzo: ingresso 5 euro (omaggio per chi ha subito danni nelle alluvioni). Disponibile un carnet sostenitore per i nove concerti (50 euro) che include la t-shirt dell’edizione 2025 e una donazione alle piccole biblioteche alluvionate.
Per informazioni e biglietti: www.ravennafestival.org