“Du libri is megl che uàn”.
E’ questo il titolo di una piccola rassegna dedicata ai libri, due alla volta, in programma alla Bottega Bertaccini di Faenza.
Due autori con i loro libri si presentano dunque al pubblico. Stili, sensibilità, generi diversi si incontrano e si confrontano.
La rassegna prende il via con l’appuntamento di sabato 8 marzo alle ore 17.30, con il romanzo di Domenico Francescone “Un viaggio di conoscenza, amore e poesia” (Tempo al Libro) e la raccolta di Nadia Giberti “Una vita di racconti” (Protos Edizioni).
Gli autori
Domenico Francescone è nato a Pescina (AQ) nel 1954 e risiede a Faenza dal settembre del 1984.
In questo suo nuovo romanzo, l’autore racconta il viaggio di Adriano, che attraversa città e luoghi della sua mente con uno sguardo in grado di cogliere gli spunti poetici del mondo moderno. Lasciandosi alle spalle Roma arrivando alla fine del viaggio a Faenza, Adriano compirà un percorso alla scoperta di sé e di luoghi nuovi, affrontando una fase inedita della sua vita, in cui le certezze lasceranno spazio a nuove sensazioni, richiamando ricordi del passato. Un viaggio che attraverso la conoscenza, l’amore e la poesia racconta la passione di un uomo alla ricerca di una nuova vitalità.

Con la casa editrice “Il Ponte Vecchio”, Francescone ha pubblicato: “La linea e il cerchio” (2006), “L’aria della solitudine” (2007), “La valigia di Stefano” (2009), “La vigna e la betulla” (2013).
Nadia Giberti vive invece nella Bassa Romagna. Ha iniziato a scrivere da ragazza, frequentando corsi di scrittura creativa all’Università Aperta di Imola e Lugo. Ha scritto poesie e racconti, fra cui alcuni premiati in concorsi letterari nazionali.
Questo “Una vita di racconti” è una raccolta multiforme di racconti del passato e racconti recenti, che spaziano dalla metà del secolo scorso a oggi.

Immaginate una grande tavola con parenti e amici che pranzano, si dilungano a raccontare storie vissute in prima persona, altre riferite da conoscenti o sconosciuti. Persone che hanno subìto ingiustizie, che hanno vissuto il dopoguerra dopo aver perso i loro cari. Storie antiche di privazione ma anche recenti, cupe, di giovani problematici, di donne maltrattate, di cronaca, tutti alla ricerca del riscatto.
Accanto alle persone, c’è il territorio che fa da sfondo: la campagna con le stradine sterrate, la quercia dove si nasconde il partigiano, i paesi dove affondano le radici di gran parte dei protagonisti.
Nadia Giberti ha pubblicato anche “La baracchina” (2018), “Le amiche” (2020), “Il ponte sull’abisso” (2023).