Fp Cgil e Uil Fpl esprimono la loro netta contrarietà al percorso di coprogettazione avviato dall’Asp faentina, un progetto che punta alla costituzione di una società consortile pubblico-privata per la gestione dei servizi per gli anziani non autosufficienti. I sindacati denunciano i rischi per i lavoratori e per la qualità dei servizi offerti.
Critiche al percorso di coprogettazione dell’Asp
Fp Cgil e Uil Fpl tornano a manifestare la loro opposizione al progetto dell’Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) dell’Unione Romagna Faentina che, attraverso un percorso di coprogettazione, punta a costituire una società consortile pubblico-privata per gestire i servizi per gli anziani non autosufficienti nelle strutture accreditate del distretto.
In una nota congiunta, i due sindacati contestano la posizione della direzione dell’Asp, ribadita durante una recente riunione informativa con i lavoratori. «Secondo quanto riportato dai dipendenti – spiegano Fp Cgil e Uil Fpl – i vertici dell’Asp avrebbero sostenuto che il percorso di coprogettazione fosse l’unica opzione possibile. Questo, però, non corrisponde a verità».
Nessun vincolo normativo per una gestione pubblica diretta
I sindacati sottolineano come non esista alcun vincolo normativo che impedisca all’Asp di aumentare l’offerta di servizi accreditati a gestione diretta. «L’unica certezza – aggiungono – è che la delibera regionale sull’accreditamento vieta esplicitamente che tali servizi possano essere gestiti da società miste pubblico-privato, come invece proposto dall’Asp».
Secondo Fp Cgil e Uil Fpl, la responsabilità di scegliere tra gestione diretta o affidamento a soggetti privati spetterebbe al comitato di distretto, composto dai sindaci del territorio, che sono anche soci dell’Asp. «Ci pare che ai lavoratori venga raccontato di tutto pur di giustificare un processo che, chiaramente, porta a una privatizzazione dei servizi».
I sindacati osservano inoltre che altre Asp, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla carenza di personale, non stanno percorrendo una strada simile a quella intrapresa in Romagna Faentina.
Il rischio di un «dumping contrattuale»
Fp Cgil e Uil Fpl esprimono preoccupazione per le ricadute che questa scelta potrebbe avere sui lavoratori. «Pensare che, per risparmiare, si comprimano salari e diritti dei lavoratori attraverso la privatizzazione è inaccettabile – dichiarano – soprattutto se a farlo sono enti pubblici e i sindaci del territorio».
I sindacati denunciano il rischio di un «dumping contrattuale», con conseguenze negative non solo per i dipendenti ma anche per la qualità dei servizi offerti ai cittadini e agli utenti delle strutture.
L’appello per la trasparenza
Fp Cgil e Uil Fpl chiedono trasparenza da parte dell’Asp e dei sindaci del distretto faentino. «Si condividano i contenuti dei percorsi finora realizzati e si comparino progetti alternativi per individuare la soluzione migliore per i cittadini», affermano.
E concludono: «Diversamente, non possiamo che pensare che vi sia già l’intenzione di esternalizzare tutti i servizi, con un calo della qualità, delle tutele, dei salari e dei diritti per i lavoratori. Questo progetto è dannoso per tutti: utenti, cittadini e lavoratori. Non ci arrenderemo e faremo tutto il possibile per fermarlo».