Sono tante le persone, soprattutto coloro che frequentano le parrocchie, che conoscono canti come Resta qui con noi e Servo per amore, ma forse sono poche quelle che hanno assistito dal vivo a un concerto del complesso musicale che li ha composti, il Gen Rosso.
Il 12 e 13 ottobre, dopo molti anni dall’ultimo concerto in città, torna a Faenza questo complesso musicale, nato a Loppiano, una piccola località nelle colline toscane, centro di una convivenza multiculturale fondata sulla vita dei valori cristiani. Nel Natale del 1966 Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, regalò ai giovani della cittadella una chitarra e una batteria rossa. Da qui il nome del gruppo: Gen Rosso, dove Gen sta per Generazione Nuova e Rosso è appunto il colore della prima batteria. Il desiderio era quello di comunicare attraverso la musica messaggi di pace e fratellanza universale e concorrere così alla realizzazione di un mondo più unito.

L’11 ottobre il Gen Rosso incontra i giovani in seminario a Faenza

Prima dei concerti, venerdì ottobre, è stata promossa una serata in Seminario a Faenza che avrà inizio alle 20 con un aperitivo, seguirà la testimonianza e poi la musica. Per partecipare occorre prenotarsi

gengiovani


Il concerto a San Giuseppe il 12 e 13 ottobre

Sabato 12 ottobre alle 21 e domenica 13 ottobre alle 15 i Gen Rosso si esibiranno in concerto acustico al teatro San Giuseppe di Faenza. La prevendita, tramite messaggio whatsapp allo 370 325 5878 oppure alla mail teatrosangiuseppefaenza@gmail.com (Invia il nominativo di riferimento, numero posti da prenotare e data del concerto desiderato – Segnala eventuali esigenze per posti disabili o altre necessità – I posti sono assegnati seguendo l’ordine di prevendita). Verrà inviata conferma con indicazioni per il pagamento tramite Satispay o bonifico bancario. Posto unico 15 euro.

Parliamo di questo concerto con Chiara Giglio, catechista di San Giuseppe a Faenza, alla cui tenacia e intraprendenza si deve lo svolgimento di questo evento.

Chiara, puoi raccontarci come è nato in te il desiderio di avere qui in città il Gen Rosso e puoi raccontarci come ci sei riuscita?

Ho partecipato al loro “concerto per la Pace” al palaBubani nel 1992. Ero adolescente ed è stato un bellissimo concerto. Qualche anno dopo ho assistito a un concerto dal vivo a Bologna e recentemente a Mantova… il desiderio di poterlo rivivere qui a Faenza si è fatto sempre più forte. Durante il covid anche il Gen Rosso ha dovuto rispettare le regole della quarantena, cominciando così a entrare nelle case della gente” con live su youtube e pubblicizzando i propri contatti per essere chiamati nelle città italiane fintanto che non fossero terminate tutte le restrizioni dettate dal covid (negli ultimi anni il Gen Rosso si era dedicato a molti progetti nel mondo e meno ai concerti in Italia). Mi son detta che poteva essere la volta buona per realizzare il mio sogno e mi sono messa in moto.

Come si è evoluta la situazione?

La prima proposta che il Gen mi fece fu di attivare dei progetti nelle scuole, anziché un concerto, per portare ai giovani una testimonianza di fratellanza, di rispetto e accoglienza dell’altro, valori che cercano di trasmettere con la loro musica. I progetti mi piacquero molto, quanto avrei voluto che i ragazzi del faentino potessero vivere questo tipo di esperienza nella scuola! Da genitore lo avrei voluto per i miei figli… Contattai i professori di mia conoscenza, più che altro professori di religione dei vari istituti, ma mi risposero che la burocrazia scolastica era complessa, e così provai a cambiare strategia. Ho provato a coinvolgere la diocesi per fare arrivare questa testimonianza ai giovani attraverso attività non scolastiche, ma il periodo post covid non era fertile per proposte dirette ai grandi numeri, e anche questo progetto non andò in porto.

Arriviamo così al presente…

Ho conosciuto il Festival della Comunità educante, ho parlato a Fabio Taroni del mio sogno e lui mi ha proposto di inserire il concerto all’interno del festival. La musica può essere un grande strumento educante! Abbiamo raccolto varie idee, e alla fine, collaborando con la Pastorale Giovanile, Agesci, Azione
Cattolica e Movimento dei Focolari abbiamo concordato per due concerti nel weekend conclusivo del festival (vedi locandina) nel teatro parrocchiale di san Giuseppe Artigiano, la mia parrocchia che ho nel cuore e che vorrei respirasse l’entusiasmo della fede anche grazie a questo evento, e per un incontro testimonianza in musica coi giovani della diocesi in seminario nella serata di venerdì 11 ottobre alle 20.

Come è nato in te questo amore per la musica del Gen Rosso e cosa ti piace di più?


Inizialmente ascoltavo e cantavo la musica del Gen Rosso perché mi piaceva e mi faceva sentire bene, poi crescendo ho sempre più apprezzato e approfondito i testi delle canzoni trovando in alcuni di essi la forza per affrontare i momenti bui della mia vita: Oltre l’invisibile, per esempio, è profonda e struggente, mi trasmette tanta speranza in Dio che mi aiuta e accompagna nell’attraversare il mio buio verso la Luce, come anche la canzone Torna il sereno. Oppure Costellazioni, mi trasmette la gioia di essere parte di qualcosa di più grande. Le mie mani, canzone più recente, parla di come le mani di ciascuno possono lavorare assieme per costruire un mondo migliore. Negli anni i componenti del gruppo cambiano e si rinnovano, gli stili musicali si evolvono e restano al passo coi tempi, ma le loro canzoni continuano a trasmettere messaggi di pace, speranza, consolazione, unità, rispetto reciproco, sottolineando che l’Amore vince su tutto. Questo mi ha spinto nel promuovere questo concerto…. portare agli altri la ricchezza che ho ricevuto!

Gabriella Ferretti