Il 6 ottobre scorso, nel campo da basket esterno della scuola Europa, sono stati celebrati i primi dieci anni di baskin a Faenza, con una grande festa organizzata dall‘Asd Disabili. Nell’ottobre del 2014 infatti l’associazione sportiva dilettantistica costituì una sezione dedicata a questo sport inclusivo di squadra.
Il baskin consente a persone normodotate e con disabilità di giocare insieme
Il baskin, ormai noto in tutto il circondario faentino, è una disciplina ispirata alla pallacanestro ma con un regolamento specifico che consente a persone normodotate e con disabilità di giocare insieme, nella stessa squadra. «Siamo partiti con un progetto pilota e un gruppo di 8-9 persone, tra cui alcuni ragazzi con disabilità cognitive – racconta Cinzia Amorino, referente settore baskin dell’Asd Disabili -. Il baskin sul nostro territorio era sconosciuto e in regione, oltre alla nostra realtà, erano presenti soltanto due squadre a Ferrara». La crescita del movimento si è rivelata però impetuosa e ora «ci sono 14 squadre in tutta la regione mentre a Faenza – prosegue Amorino – i tesserati sono 55, di età compresa tra i 12 e i 60 anni. Vista la grandissima partecipazione, dal 2017-18, abbiamo addirittura due squadre, il Faventia Baskin, allenato dall’ex giocatrice di basket faentina Elisa Arcangeli e il Baskin Faenza, allenato da Nicola Geminiani».
Si lavora in rete
A contribuire alla grande diffusione del baskin sul nostro territorio è stata la volontà da parte dell’Asd Disabili Faenza di fare rete con tante realtà. «Collaboriamo molto – spiega Amorino – con le società di basket della nostra zona tra cui Raggisolaris e Faenza Basket Project ma anche Virtus Bologna e Basket Castel Bolognese. Un grande lavoro è stato fatto con le scuole tra cui l’istituto Oriani, Persolino-Strocchi e le scuole medie di Solarolo e Castel Bolognese. Inoltre c’è una bellissima collaborazione con i gruppi scout, con tanti ragazzi e ragazze dei clan che decidono di impiegare le loro ore di servizio per aiutarci negli allenamenti». Il baskin è ormai un punto fermo a Faenza e dintorni, ed è presente una squadra anche a Fognano col Basket Tre colli. Ha seguito la direzione di tutto il movimento sportivo per persone con disabilità che ha fatto passi da giganti, sia in Italia che in Europa, dagli anni ‘80 a oggi. «Lo sport per atleti e atlete disabili che fa capo al Comitato Italiano Paralimpico è cresciuto enormemente e anche il baskin, pur essendo uno sport più recente, sta seguendo la stessa traiettoria, diventando un mezzo importante per favorire l’inclusione». A distinguere questo sport è proprio la coesistenza nella stessa squadra di persone normodotate e con disabilità ed è «un confronto arricchente, per tutti. Le persone con disabilità si sentono stimolate a dare il massimo, migliorarsi e prendere i compagni di squadra e lo staff tecnico come modelli, conquistando progressivamente una propria autonomia. Questo – sottolinea Amorino – è importante perché rende il baskin non una semplice disciplina sportiva, ma un vero e proprio progetto sociale. Inoltre è uno sport che consente a persone normodotate che hanno chiuso il loro percorso sportivo di tornare a calcare un campo, rimettersi in gioco e, confrontandosi con persone con disabilità, mettere da parte quelle formalità che spesso ci sono nella vita di tutti i giorni. Si sviluppa empatia e si trova sempre – prosegue Amorino – un bellissimo punto di incontro. Proprio per favorire questo confronto arricchente tra atleti disabili e normodotati il baskin a Faenza è nato da una società sportiva per persone con disabilità e non in seno a una società cestistica, come successo nelle altre realtà regionali». L’impegno dell’Asd Disabili Faenza però non si limita al baskin e al nuoto, ambito in cui vanta una storia ormai trentennale. Sono diversi infatti i progetti per il futuro. «Vorremmo riuscire a proporre, dichiara Amorino, il mini-baskin perché abbiamo diverse richieste, da parte di bambini e bambine di poter giocare, ma il baskin è riservato a giovani e adulti. Inoltre ci piacerebbe diffondere sul territorio faentino un nuovo sport di squadra ovvero il calcio inclusivo. Al momento l’Eisi (Ente Italiano Sport Inclusivi) lo sta testando e ci piacerebbe introdurlo, non appena ci saranno le condizioni».
Samuele Bondi