Il distretto ceramico a Faenza non è solo sinonimo di arte e Argillà. Mentre migliaia di visitatori in tutto il mondo affollavano le vie del centro storico per la mostra mercato internazionale della ceramica, nei laboratori di Romagna Tech i componenti ceramici prendevano forme inusuali rispetto piatti, vasi e pezzi d’artigianato. Qui attraverso un innovativo processo di stampa 3d vengono realizzati componenti ceramici trasparenti in grado di sviluppare laser più potenti ed efficaci nel settore medicale. Oppure possono dare vita a semiconduttori capaci di entrare nel mercato internazionale dell’orologeria e gioielleria.
Zenit, startup innovativa fondata nel 2021
Tutto questo viene sviluppato da Zenit, una startup innovativa che è stata fondata nel settembre del 2021 con lo scopo di sviluppare e commercializzare componenti ceramici trasparenti per applicazioni ottiche e laser. Supportato da fondi nazionali e internazionali, il gruppo è coordinato da Laura Esposito, che ha studiato prima all’Isia di Faenza per poi laurearsi in Scienze chimiche; ha lavorato al Cnr e per la Commissione europea a Bruxelles dal 2015 al 2019. «I nostri componenti hanno garanzie prestazioni superiori rispetto a quelli attualmente presenti sul mercato – spiega Esposito – e trovano grande versatilità di utilizzo che spaziano dal medicale alla chirurgia alle applicazioni industriale di tagli e incisioni».
Tecnologie laser per dermatologia e oculistica, ma anche per ghiere e casse di orologi
La flessibilità di forma e composizione dei policristalli Zenit supera i limiti della tecnologia a cristallo singolo per la produzione di sorgenti laser a stato solido. La tecnologia laser a stato solido è largamente utilizzata nel settore automotive, ad esempio nelle lavorazioni meccaniche e nella saldatura, nel settore dei laser medicali, ad esempio per la dermatologia e la chirurgia oculare, nei laser ad alta potenza utilizzati nella ricerca scientifica. Altro mercato di riferimento è quello della orologeria dove Zenit propone ghiere e casse di orologi estremamente resistenti e con vario grado di trasparenza e colorazione, e della oreficeria.
Una realtà innovativa che guarda soprattutto all’estero, anche come fondi di investimento, ma che ha le radici solide su Faenza ed è attualmente ospitata da Romagna tech. «A Faenza ci sono realtà interessanti in ambito innovativo – spiega Esposito -: la presenza del Cnr, dell’università, di incubatori di startup in grado di farti crescere. Anche la Regione, in questi anni, ci ha offerto un grande supporto. Il terreno fertile c’è. Poi è chiaro, passare dall’attività di pura ricerca a quella imprenditoriale richiede un cambio di mentalità».
L’esperienza all’estero le permette di fare un confronto con l’Italia per quanto riguarda le opportunità di crescita di startup innovative.
«Il divario scientifico e di competenze non c’è con l’estero – spiega -. Esistono però differenze nelle infrastrutture e nelle capacità di essere supportati. L’Olanda e la Gran Bretagna, in questo senso, sono molto avanti». Ora per inserirsi appieno sul mercato, Zenit aprirà un nuovo round di investimento con obiettivo 2 milioni di euro.
Samuele Marchi