Il prossimo fine settimana, alla Bottega Bertaccini, la tappa faentina della “Via Sancti Romualdi 2024“, organizzata dalla Associazione Romagna Camaldoli.

L’Associazione si prefigge di promuovere ricerche sulla storia camaldolese nelle zone di Romagna, incontri di dialogo fra credenti e non credenti, conferenze, approfondimenti di tematiche legate ai temi del silenzio, della meditazione, dello studio, del dialogo, della spiritualità e dell’incontro fra popoli e fedi diverse.

Per l’edizione di quest’anno, dopo gli appuntamenti di Alfonsine, Sant’Alberto, Fabriano, Ravenna e Camaldoli, ecco la data di Faenza.

Sabato 14 settembre, alle ore 17.30, i locali della Bottega Bertaccini (corso Garibaldi 4), ospiteranno l’incontro “Il paesaggio tosco-romagnolo da Marradi a Gamogna”.
Partecipano Sandro Bassi, guida ambientale-escursionistica, e Isacco Emiliani, fotografo.
Introduce Antonella Baccarini.

La “Via Sancti Romualdi” muove i primi passi da Ravenna, dove Romualdo nacque intorno al 951 figlio di Sergio degli Onesti e Traversara Traversari e dove fu ordinato abate.

Il cammino, momento di celebrazione di un importante episodio della storia del monachesimo, segue rotte e luoghi romualdini, benedettini o legati alle vicende di San Pier Damiani, suo biografo in “La vita del Beato Romualdo”.

Il percorso congiunge grandi aree verdi a testimonianza di quanto il rapporto uomo-natura sia simbiotico sin dalle origini della congregazione.

La figura di San Romualdo è legata indissolubilmente alla dimensione naturale e ambientale, rappresentata dalla sua realizzazione principale che è quella dell’Eremo e Monastero di Camaldoli.

Tra i suoi “seguaci” ci fu anche San Pier Damiani, originario anch’egli di Ravenna, ma legatissimo, come noto, a Faenza, città ove morì e dove è sepolto.

Anche San Pier Damiani fu un fondatore di eremi e centri monastici. Il più importante per noi è sicuramente l’Eremo di Gamogna, da lui fondato nel 1053 come luogo di raccoglimento, solitudine e meditazione per i monaci della già esistente Badia di Acerreta.

Ciò che interessa maggiormente e che sarà l’argomento dell’incontro, oltre ad una illustrazione delle caratteristiche storiche e architettoniche di Gamogna, è un suo inquadramento ambientale incentrato soprattutto sul confronto tra le foto attuali di Isacco Emiliani e gli aspetti antichi e originali.

Si tratta di un itinerario fisico in senso escursionistico ma anche spirituale che si svolge lungo il principale accesso a Gamogna che è quello della mulattiera che vi sale da Marradi.