E’ arrivata in redazione una lettera, che pubblichiamo integralmente, per ricordare Fabio Ridolfi, 78 anni, scomparso lo scorso 24 luglio.

Ridolfi ha perso la vita rimanendo schiacciato dal ribaltamento del trattore, su cui stava svolgendo alcuni lavori agricoli nelle colline faentine, nei pressi di San Martino in Gattara.

Residente a Fognano, era molto noto in tutta la vallata, da Faenza a Marradi, per la sua disponibilità sia a svolgere lavori agricoli che ad organizzare feste ed eventi, raccogliendo sempre molte adesioni e sempre con il sorriso sulle labbra.

Era anche un appassionato ballerino e frequentatore delle locali balere.

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La lettera in ricordo di Fabio Ridolfi

“Lui per me era il mio Fabio….ma sono sicura che tutti quelli che leggeranno queste parole penseranno la stessa cosa, perché lui era il Fabio di tutti.

Tutti gli volevano bene perché era sempre disponibile, aiutava chiunque gli chiedesse una mano per qualsiasi lavoro, dal più gratificante al più faticoso lui diceva sempre sì.

Quando riceveva una telefonata rispondeva sempre  “e e… a vegn ! E dman a vegn” (sì sì vengo, domani ci sono!)  

Quando poi l’indomani arrivava all’appuntamento (sempre in anticipo!)  spesso la prima frase che diceva era: “Va là, va là e temp l’e’ mat”.

Tanti lo riconosceranno e sorrideranno nel sentirla, infatti diceva spesso questa frase perché lui trovava assurdo che in inverno ci fossero 25 gradi o che non ci fosse la neve a Natale  e non credeva possibile che potesse piovere così tanto da allagare in pochi giorni  la città di Faenza.

Non poteva credere che in estate il sole  fosse così cocente da bruciare metà delle coltivazioni, lui che aveva vissuto quando il mondo e il tempo giravano in modo giusto, non riconosceva questa natura così alterata.

A proposito facendo i conti direi che era nato subito dopo la fine della guerra quando il mondo festeggiava quel momento così importante e questo essere stato concepito nella felicità ed essere vissuto nella rinascita,  secondo me, lo ha reso così com’era, allegro e solare, un piacere per tutti avere la sua compagnia.

Era nato in quegli anni ormai lontani ma era anche moderno, curioso ed intelligente, aveva sempre con sé il suo cellulare per essere disponibile e rispondere a tutte le chiamate, era buono, simpatico, vivace e per strada tutti lo salutavano, chi a voce e chi suonando il clacson.

Io quando lo vedevo passando in auto abbassavo il finestrino e lo chiamavo ad alta voce e lui sempre ricambiava il saluto, prima ancora di riconoscermi!   

Quando lui arrivava  a casa lo sentivo subito, perché la sua voce felice risuonava nel silenzio delle case e sapevo, senza guardare l’orologio, che da lì a poco sarebbe suonato mezzogiorno perchè lui era sempre puntuale.

Si fermava giusto il tempo di pranzare e poi via di nuovo al lavoro, ripartendo sempre allegro con la sua auto, inondata dal suono della musica dei balli romagnoli: gli piaceva ballare gli piaceva stare con la gente, ad ogni festa o sagra di paese lui c’era sempre!

Ora mi manca molto la sua presenza, lui mi aiutava nella mia vita di campagna, con lui mi divertivo sempre.

Mentre zappava la terra, nell’orto, io gli giravo intorno per ascoltare i suoi insegnamenti:  era sempre bello poter imparare da lui e fare le cose insieme chiacchierando.

Non so come farò senza di lui e come faranno tutti gli altri!

La cosa bella però è sapere che lui ha sempre fatto ciò che desiderava e quindi so che viveva la vita in modo felicelui era la gioia di vivere e questa è l’unica cosa che mi aiuta nell’affrontare questo grande dolore e questa grande mancanza.

Non so come farò senza di te Fabio , tutto il paese penserà la stessa cosa, tutti sentiranno questo vuoto così difficile da accettare e quindi per favore con il tuo sorriso e la tua simpatia guardaci e tienici compagnia da lassù.

Come dicevi sempre tu, quando salutavi prima di partire, dal finestrino abbassato dell’auto al suono della tua musica… “Grazie Fabio ,ti saluto… e ciao mare!”

 M.Novella Naldoni