Sogni che diventano realtà. Il San Giorgio degli scout di Ravenna-Faenza stata l’occasione per condividere le imprese che ogni squadriglia ha compiuto durante l’anno. Per impresa, in ambito scout, si intende un’attività concreta, decisa dai ragazzi, in cui mettere a frutto impegno e competenze, in quella che è a tutti gli effetti una grande sfida. Può essere di vari ambiti: campismo, espressione, mani abili, sport, a seconda del sogno che la squadriglia vuole realizzare. In occasione della festa di San Giorgio, sabato 27 e domenica 28 aprile in Seminario a Faenza, gli scout hanno allestito vari banchetti in una grande Fiera delle idee dove hanno potuto presentare agli altri le proprie imprese: una grande contaminazione di idee per raccontarsi e che potrà dare nuovi stimoli per il futuro. Le imprese più belle hanno partecipato al contest Scield e in occasione del San Giorgio, sono stati decretati i vincitori.

La Fiera delle idee: le squadriglie vincitrici

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Dopo questa fase, ogni squadriglia poteva poi votare l’impresa che ha trovato più bella e significativa e, dallo spoglio dei voti, è risultata vincitrice la squadriglia Falchi di Alfonsine che ha realizzato una chitarra a partire da materiali da riciclo: una tanica di benzina si è trasformata così in una cassa acustica e da lì ci si è poi ingegnati per creare il ponte della chitarra, le corde e tutto quanto necessario per rendere al meglio le note. La giuria del contest Scield ha invece decretato vincitrice la squadriglia Pantere di Bagnacavallo. Tutto è nato da un sogno: portare la cultura scout anche alle altre persone. Per questo a febbraio le Pantere hanno deciso di costruire nella propria sede una libreria condivisa, dove ogni persona può portare i propri libri e prenderli liberamente. Un’impresa, come raccontano le Pantere, che è stata formativa e divertente.

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Le altre imprese

Tra le altre imprese significative, c’è stata quella delle Tigri di Modigliana. Tutto è partito da una domanda: cosa ne pensano tre generazioni differenti del paese di Modigliana? Hanno così intervistato tre persone di età diverse nella sala Don Bassetti. La persona più anziana ha risposto loro: «C’era molta più gente. C’era più movida e non c’erano supermercati, ma molte botteghe ora scomparse. E dalle 10mila persone siamo scesi a 4 mila». Analizzate le risposte, l’intervista è stata poi presentata tramite video a tutto il reparto. L’intento è stato quello di scoprire come la loro città fosse piena di storia e cultura, per riuscire a vederla non solo con i propri occhi, ma con tre sguardi nuovi. Restando a Modigliana, la squadriglia Manguste ha raccontato la propria impresa: la realizzazione di una cena culturale in occasione dei cento anni del loro reparto. In questa occasione hanno portato diverse testimonianze di ex scout. «Si è trattato di un bel momento – commentano – e nel farlo ci siamo molto divertiti». La squadriglia Castori di Alfonsine ha deciso di intraprendere un’esperienza di gemellaggio con una squadriglia di Siracusa. Lo scambio è avvenuto tramite posta e chiamate, scambiandosi informazioni con un “passaporto” che è stato poi compilato. Con questa esperienza i Castori sono riusciti a conoscere tradizioni diverse dalle proprie e l’hanno descritta come un’impresa formativa più particolare dal solito, dove sono riusciti anche ad aiutare la squadra di Siracusa nella loro impresa. La consigliano e raccomandano a tutte le altre squadriglie perché ne sono usciti entusiasti.

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La squadriglia Pantere del Faenza 2, ha invece deciso di portare al reparto femminile un menù di cibo tipico romagnolo, per valorizzare questa tradizione. Il menù è stato composto da strozzapreti al ragù e piadina con squacquerone e salsiccia, per andare a concludere poi con dei biscotti da intingere nel tè al posto del vino di tradizione.

La squadriglia Tigri del Faenza 3 si è confrontata con la squadriglia Gabbiani del Faenza 4, raccontando loro la giornata di impresa di squadra a Bologna lo scorso dicembre. Hanno fermato i passanti chiedendo una sola domanda: “Cosa pensi degli scout?” E la maggior parte degli intervistati non sapevano nemmeno cosa fossero gli scout, così la squadriglia mostrava loro un video per farsi conoscere. Alla fine della giornata è stato creato un video di resoconto di tutte le piccole interviste.

Intervistandosi tra loro, la squadriglia Aquile del Faenza 4 ha chiesto di descrivere alla squadriglia Canguri la loro impresa, il viaggio a Ravenna per contribuire a cucinare per il centro “Le Rose”, comunità che da aiuto ai più anziani di Ravenna. Conoscendoli e conversando con la gente del luogo, hanno conosciuto il cuoco Carmine e la moglie Teresa, insegnando ai Canguri come preparare la pasta, in particolare i cappelletti e le tagliatelle che hanno poi potuto portare a casa. Come descrivono gli scout, è stata una bella esperienza che ha permesso loro di rafforzare il legame di squadra e il concetto di collaborazione.

articoli scritti da Pantere Bc; Manguste Mo; Panda Fa4;
Aquile Fa1; Volpi Fa3; Gabbiani Fa4; Aquile Fa4