Decine di tende e centinaia di fazzolettoni colorati hanno invaso Faenza in una due giorni che ha portato l’avventura scout nel cuore della città. Sono stati in tutto 400 gli esploratori e le guide (ragazze e ragazzi dai 12 ai 16 anni) che hanno festeggiato sabato 27 e domenica 28 aprile San Giorgio, il patrono degli scout. L’evento, organizzato dalla Zona di Ravenna-Faenza, ha visto partecipare squadriglie da Modigliana fino ad Alfonsine, passando per Brisighella, Bagnacavallo, Cervia. Culmine dell’evento, la premiazione delle squadriglie vincitrici di Scield (Scout costruiscono imprese eccellenti lavorando duramente), la gara delle imprese che gli scout hanno realizzato durante l’anno nel segno della creatività e dei propri sogni: dalla realizzazione di canne da pesca, all’ideazione di cene con delitto fino alla progettazione di una meridiana o alla realizzazione di una mostra fotografica sulla situazione di Tredozio post-terremoto.
Gli scout si sono sfidati in una gara tra imprese: vince la sq. Pantere di Bagnacavallo
Durante il sabato le squadriglie si sono suddivise in vari settori (come natura, campismo, giornalismo, espressione…), dove hanno svolto diverse attività legate al loro ambito e alle specifiche competenze. Da qui alcuni sono partiti per esplorare la città di Faenza conoscendone storia e tradizioni; altri hanno realizzato un pennone o si sono messi alla prova con un orienteering. Domenica invece, tutti gli scout si sono ritrovati assieme in Seminario. La mattina è stata dedicata alla Fiera delle idee, dove le squadriglie partecipanti a Scield hanno presentato la propria impresa. Nel pomeriggio, dopo la messa presieduta da don Massimo Geminiani, sono stati decretati i vincitori. A vincere l’ambita gara delle imprese è stata la squadriglia Pantere del gruppo di Bagnacavallo (ambito giornalismo), che ha realizzato una biblioteca condivisa con la propria comunità. Al secondo posto si è classificata la squadriglia Cervi del Faenza 4 (ambito esplorazione, hanno realizzato una meridiana) e al terzo posto la squadriglia Gabbiani del Ravenna 1 (ambito sportivo, legato all’equitazione). Il premio speciale, assegnato tramite voto da tutti gli altri scout, è stato invece dato alla squadriglia Falchi di Alfonsine, che ha realizzato una chitarra utilizzando solo materiali da riciclo.
Per quanto riguarda gli altri riconoscimenti di merito nei vari ambiti di competenza, si sono distinte le Pantere del Ravenna 3 (nautica), le Aquile di Modigliana (artigianato); i Castori di Modigliana (natura), gli Albatros di Modigliana (campismo), le Rondini di Bagnacavallo (Espressione); le Manguste di Modigliana (Civitas), i Koala di Modigliana (pronto intervento).
L’incaricato Francesco Tampieri: “Dopo la pandemia, importante continuare a puntare sulle competenze”
«Con questo evento – spiega Francesco Tampieri, incaricato alla branca Eg della Zona di Ravenna–Faenza – abbiamo voluto rilanciare ai nostri ragazzi il tema delle competenze, dopo gli anni difficili che abbiamo vissuto durante la pandemia. Le restrizioni di quegli anni hanno limitato molto le nostre attività scout, per cui è importante oggi investire su questo tema e continuare ad alimentarlo». Un bisogno che sentono i giovani, ma anche i capi stessi. «Un altro aspetto importante – aggiunge Tampieri -, era quello di legarci di più come capi e fornire a tutti quanti una formazione trasversale che ci renda più uniti. Lo abbiamo fatto rimettendo in evidenzia la figura di San Giorgio, il protettore degli scout. Nel reparto, in particolare, è un santo sempre presente come figura-guida».
Una novità dell’evento è rappresentato dalla Fiera delle idee. «Al centro c’è stato lo scambio di esperienze e la contaminazione reciproca tra le varie squadriglie. Vogliamo che prendano ispirazione l’una dall’altra, puntando sempre più in alto nell’ideare le proprie imprese. Ringraziamo anche la Diocesi e il Masci per averci aiutato nella realizzazione». Spesso ci si immagina gli scout partire zaino in spalla per i boschi e vivere le attività lontano dalla città, ma lo scoutismo si vive ovunque. «Uno degli aspetti più belli di questo San Giorgio – commenta Tampieri – è stato il capire come anche grandi eventi come questo possono avere senso in contesti cittadini. In un momento in cui lo scoutismo, come tanti aspetti della società, attraversa grandi cambiamenti, dobbiamo sempre porci l’interrogativo su quali siano le nuove frontiere da raggiungere nei nostri territori, specialmente in una città che porta ancora i segni dell’alluvione».
Samuele Marchi