Si è chiuso un anno che nessuno a Faenza riuscirà mai a dimenticare. Il 2023 nelle vite di ognuno di noi ha seminato grandi fatiche, eppure anche nei periodi più bui appare una luce che guarda oltre e illumina il domani. Anche quest’anno allora vogliamo ripercorrere questo tempo per iniziare il 2024 riponendo in questi nuovi dodici mesi speranze e desideri.
1. Avviato il sistema di raccolta rifiuti porta a porta: gennaio-febbraio
L’anno si apre con una città alle prese con il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta, ufficialmente avviato il 5 dicembre del 2022. Il 27 febbraio avviato ufficialmente in ogni quartiere, il sistema di raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ a Faenza entra nel vivo nei primi mesi dell’anno. Dal 3 aprile sono stati gradualmente rimossi i cassonetti, salvo alcune eccezioni. Obiettivo: superare l’80% di raccolta differenziata sul territorio, coinvolgendo complessivamente, in quello che vuole essere un cambiamento non solo logistico, ma culturale, 24.400 utenze faentine. Nel 2024 sono previste altre implementazioni del servizio.

2. Continuano le tappe del Sinodo: il cardinale Matteo Zuppi a Faenza – marzo
La Chiesa come comunità accogliente e capace di scendere “in strada” sull’esempio di Gesù. L’essere Fratelli tutti nella carità, andando oltre l’assistenzialismo verso chi è nel momento del bisogno. Il cristiano come “artigiano di Pace”. Sono questi alcuni degli spunti emersi dall’assemblea diocesana di Faenza-Modigliana in dialogo con il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. L’assemblea è stata convocata dal vescovo, monsignor Mario Toso, per approfondire il secondo anno di Cammino sinodale in Diocesi, che entra ora nel vivo. Oltre 700 persone di ogni età – non sono mancati anche tanti giovani – hanno riempito la Cattedrale. «Ritessere le relazioni è un tema bellissimo. Le nostre comunità devono essere comunità – ha detto il cardinale – Noi dobbiamo chiederci, le nostre comunità sono comunità? Qualche volta ci ignoriamo. Spero che le nostre comunità non diventino un gruppo WhatsApp, ma una famiglia».

3. Le due alluvioni che hanno cambiato il volto di Faenza: 2 e 16 maggio
L’evento che per sempre resterà legato stretto al 2023 è quello che anche nei prossimi anni ci porteremo dietro: l’alluvione. Anzi le due alluvioni. Dopo la prima notte difficile del 2 maggio, all’alba della quale già tante famiglie del quartiere Borgo si sono ritrovate senza casa, sfollate, il 16 maggio la notte di paura che ha tenuto svegli tutti. Oltre 14 i fiumi che hanno coperto città e paesi del nostro territorio. Frane, smottamenti e allagamenti hanno colpito tutti gli abitanti della diocesi. C’è chi si è ritrovato a vivere in un paese fantasma, come sanno bene gli abitanti di Sant’Agata, e chi dal tetto ha gridato aiuto munito solo di speranza, come sanno bene i quartieri colpiti di Faenza: Borgotto, Bassa Italia, Borgo. L’allerta generale a tutta la città scatta alle 19 di martedì 16 maggio quando il sindaco Isola invita la popolazione a recarsi ai piani alti delle proprie abitazioni e a non mettersi in strada per nessuna ragione. A mezzanotte sono ben 70 i millimetri di pioggia caduta: sette volte la quantità di acqua caduta nell’intero aprile precedente. Poi, dopo la paura, la conta dei danni. Un solo decesso ma tanto fango, tanta devastazione. Settimane di lavoro, negli occhi di tutti la fatica di non cedere alla retorica di chi pensa che i romagnoli se la possano cavare anche da soli. La visita del Presidente Mattarella e del Generale Figliuolo, Commissario per la ricostruzione, non placano le ansie delle migliaia di persone sfollate.

4. L’incendio alla Caviro
A costellare il maggio faentino di eventi pericolosi anche l’incendio alla Caviro, in via Boaria. Fiamme altissime, visibili a chilometri di distanza. Lunedì 8 maggio, un enorme incendio al distaccamento Caviro Extra. I residenti hanno sentito forti esplosioni provenire dall’area. A bruciare sono stati 10 serbatoi di alcol. Fortunatamente i controlli Arpae sono stati confortanti e le fiamme spente in poche ore.

5. Una ripartenza impantanata nel fango: giugno e luglio
I mesi estivi sono stati mesi di lavoro in cui abbiamo cercato di continuare a tenere vigile l’attenzione sulle tante famiglie in difficoltà nella ripresa dopo l’alluvione. Come stiamo facendo tuttora. Tante le sfide, dalla chiusura del Ponte delle Grazie che dovrà entro marzo essere riaperto a un solo senso di marcia, con la presenza di un ponte bailey per il senso opposto, alla ricostruzione della scuola materna Il Girasole, ai lavori sulle fognature. Dalle tante richieste inascoltate dei Comitati cittadini nati nei quartieri colpiti, alle domande cis e cas e alle paure di un inverno che misteriosamente e fortunatamente sembra conoscere al momento poca pioggia. Ci siamo occupati del problema del costo altissimo degli affitti e dei lavori necessari per il ripristino delle abitazioni, delle belle storie di ripartenza di chi è riuscito a riaprire un’attività o a tornare a casa, delle tante fatiche anche psicologiche di grandi e piccoli nell’elaborare il grande trauma collettivo che abbiamo subito. Non ci fermeremo qui e continueremo a stare a fianco di chi in questo 2024 è pronto a rimettersi in gioco e ripartire.

6. Oltre il fango la comunità: luglio
Oltre il fango, la comunità. Questo il titolo dell’incontro pubblico organizzato per giovedì 13 luglio alle 9.30 a Faenza dai nostri tre settimanali (Corriere Cesenate, Il Piccolo, Risveglio). Nell’aula magna del seminario Pio XII (via degli Insorti 2/A, Faenza) si ragionerà dell’alluvione in Romagna a due mesi di distanza da questo tragico evento. Testimonianze, riflessioni e progetti saranno portati da diversi relatori. Tra questi monsignor Mario Toso (vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana), Castrese De Rosa (prefetto di Ravenna), suor Chiara Agati (dottoressa in Scienze ambientali), Samuele Marchi (vicedirettore Corriere Cesenate, responsabile redazione di Faenza). Interverranno anche esponenti della Caritas di Faenza, del Gruppo aiuto Cesena, dell’Agesci di Ravenna-Faenza. Tra i saluti introduttivi, anche quelli del sindaco di Faenza, Massimo Isola.

7. Il terremoto
A rendere ancor più complessa la seconda metà dell’anno anche il sisma che il 18 settembre ha colpito la Valle Acerreta, mettendo in ginocchio tanti piccoli paesi, soprattutto Tredozio. Qui oltre la metà degli edifici è stata dichiarata inagibile, scuole e Municipio tra i tanti. Lezioni nelle tendopoli, uffici postali sostituiti da un pulmino, tante attività chiuse e case da rimettere a norma. Le sfide sono tante e dopo aver finalmente ricevuto lo stato di calamità nazionale, iniziano i primi interventi. Danneggiate gravemente tutte le chiese del territorio colpito.

8. Desidero incontrarvi! Iniziata la visita pastorale del vescovo Toso: novembre
Desidero incontrarvi!. Questo è il titolo che il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, ha dato alla Visita Pastorale che avrà luogo durante tutto il prossimo anno le 18 unità pastorali della Diocesi. La visita iniziata con la messa di apertura in Cattedrale il 5 novembre, ha già visto il vescovo Toso ospite delle parrocchie di Fusignano, Bagnacavallo, Alfonsine. Il 17 dicembre in visita a Faenza anche il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in occasione dei 150 anni dalla nascita del cardinale Amleto Cicognani, brisighellese e caro alla città di Faenza. Fu anch’egli Segretario di Stato e la visita del cardinal Parolin è stata occasione per ricordare quanto fece anche per il suo territorio.

9. Rinnovata la Giunta – dicembre
Cambiamenti anche nell’amministrazione comunale faentina. Dopo mesi di attesa, e le dimissioni di Milena Barzaglia e Federica Rosetti, si è ricomposta la Giunta del Comune di Faenza. Due sono le nuove nomine. Denise Camorani (Italia Viva) a bilancio, tributi, patrimonio e demanio. Simona Sangiorgi (già assessora precedentemente nella Giunta Malpezzi all’Istruzione, Pd) invece ricoprirà l’assessorato al turismo – lasciato dalla dimissionaria Federica Rosetti, al marketing territoriale e alle politiche di genere. Non quindi una sostituzione, ma una redistribuzione delle deleghe anche tra gli assessori rimasti. In particolare Andrea Fabbri, già vicesindaco, riceve anche la delega ai Lavori Pubblici, lasciata da Barzaglia. Delega a viabilità, trasporti e mobilità sostenibile a Luca Ortolani, in aggiunta alle deleghe già in possesso. Parola chiave di questa amministrazione rinnovata: ripartenza.

10. Faenza saluta Annarita – dicembre
L’anno si è chiuso con un Natale di luce velata da un’assenza che non volevamo dover conoscere, quella di Annarita. Una veglia di preghiera, la chiesa di Santa Maria Maddalena piena il giorno del funerale, l’hanno salutata. Difficile ora immaginare il nuovo anno senza di lei e ci piace pensare che continuerà a essere presente sempre, in redazione come in tutti gli ambienti che ha sempre avuto a cuore, dalla famiglia all‘Azione Cattolica, dalla parrocchia al lavoro. Siamo grati di aver ricevuto da lei un dono enorme, quello di credere convintamente nella vita, anche quando ci sarebbero tante ragioni per non farlo. Sappiamo che anche ciascuno di voi lettori che l’ha conosciuta conserverà sempre questo ricordo. Vivo e stracolmo di fede.

Conclusioni
Concludiamo così questo breve resoconto, accogliendo il nuovo anno con uno spirito che sappia trasformare le fatiche in opportunità e che sappia rimettersi in cammino dopo i tanti scossoni che hanno reso il 2023, l’anno che doveva rappresentare la ripartenza dopo la pandemia, l’anno di una nuova battuta d’arresto. Ora la sfida è quella di andare avanti senza sosta. Di ricostruire quel che è caduto e di rimettersi a camminare, un piede dopo l’altro, verso il domani.
Letizia Di Deco














