Le festività natalizie sono un’occasione di incontro per le cittadine e i cittadini di Bagnacavallo che vivono all’estero per motivi professionali, di studio o personali e che in questo periodo ritornano nella loro città natale per far visita alle famiglie.
Lo è stato anche per il bagnacavallese Marco Gardini, rientrato dalla Germania assieme alla compagna Irene. Marco e Irene nei giorni scorsi sono stati ricevuti in municipio, nell’ambito del progetto “Bagnacavallo nel mondo”, dalla sindaca Eleonora Proni, dalla vicesindaca Ada Sangiorgi e dalla presidente dell’associazione Amici di Neresheim, Gabriella Foschini, accompagnata da Renza Matteucci.
Durante l’incontro, Marco Gardini ha raccontato della sua esperienza in Germania, a Francoforte, dove si è trasferito poco più di un anno fa assieme alla compagna. Entrambi lavorano: lui come informatico in una grande azienda internazionale, lei come architetto in uno studio tedesco.
«Abbiamo scelto di trasferirci all’estero perché in Italia vedevamo poche prospettive per le nostre professioni – ha spiegato Marco. – Inizialmente avevamo scelto la Gran Bretagna, ma la Brexit ci ha fatto cambiare idea. Francoforte è una città multiculturale, e quella italiana è la terza popolazione straniera per presenze, dietro soltanto a Turchia e Croazia. Certo ci mancano alcune cose insostituibili, come il mare, la montagna, il cibo italiano, ma cerchiamo di compensare noi e comunque la qualità della vita è decisamente alta.»
Trentaduenne, Marco Gardini ha compiuto i suoi studi in informatica coltivando contemporaneamente la sua passione per la musica, che per alcuni anni ha avuto la prevalenza.
Durante l’emergenza sanitaria ha poi ripreso in mano la sua professione, ha seguito alcuni corsi di specializzazione e ha subito trovato lavoro a Francoforte.
«Abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza in Germania, i tedeschi si sono dimostrati da subito ben disposti nei nostri confronti e gli italiani sono molto apprezzati sia sul luogo di lavoro sia nella vita quotidiana. Non sappiamo se questa per noi sarà una scelta definitiva – ha concluso Marco – ma quello che desideriamo sottolineare è che l’Europa è molto più piccola di quanto si pensi. Per noi è stato praticamente come trasferirci in un’altra città italiana: l’Unione Europea con le sue regole comuni rende la mobilità fra stati davvero facile e questa è una grande opportunità.»