Quasi con timidezza e con molta semplicità, come del resto è tipico del suo stile, il coro Laudate Dominum di Pieve Cesato ha voluto festeggiare i suoi 30 anni di servizio liturgico musicale alla nostra Diocesi di Faenza con un concerto, tenutosi il 29 novembre scorso nella chiesa di San Francesco. Non è da tutti poter raggiungere un traguardo così significativo per un servizio così prezioso, messo a disposizione della liturgia nelle nostre parrocchie. Questo ha fatto, e continua a fare, il coro che deve la sua realizzazione e le sue molteplici esecuzioni a Rosa Ricci e che abitualmente viene definito il coro di Pieve Cesato, essendo quella la sua sede da sempre.

Il coro di Pieve Cesato diretto da Rosa Ricci

So di dire cose arcinote, ma ascoltando le esecuzioni del coro della Rosa, c’è veramente da restare ammirati e conquistati dalla loro armonia che ti eleva e ti aiuta a partecipare meglio alla liturgia. E nell’ultimo concerto mi sono tornate alla mente antiche e recenti armonie che nella nostra città sono state sempre di casa e hanno visto fior di Maestri dei quali la nostra Rosa a buon titolo può ritenersi illustre discepola e prosecutrice. E parlo di figure faentine di vero spessore come il maestro Ino Savini o il reverendo don Contarini, padre Albino, il maestro Piero Monti o Giuliano Bettoli, per non citare che i più noti, tutti molto presenti e amati dal coro di Pieve Cesato che spesso rispolvera ed esegue a meraviglia spartiti anche datati. Sentire per esempio il grandioso Tota Pulchra del Borroni proprio all’inizio della novena della Immacolata, o il famoso Panis Angelicus o il Laudate Dominum di Peosi, ha riportato i molti presenti a sentire vibrare il proprio cuore di armonie lontane, ma sempre vicine e penetranti. In questo la bravura della Rosa e del suo coro può ritenersi veramente soddisfatta, infatti la varietà dei loro spartiti spazia dall’antico al classico e al moderno, con una duttilità che può solo scaturire dall’amore per la musica sacra e non solo, quanto dalla capacità di chi sa insegnare e dirigere con capacità, conoscenza e mano sicura.

Sono certo che tutti coloro che conoscono Rosa Ricci, e sono molti, concorderanno con quanto nella mia ignoranza in materia sto cercando di esprimere, ben sapendo che in trent’anni di fedele servizio un po’ in tutte le parrocchie, il coro di Pieve Cesato era un garanzia di un servizio liturgico e pastorale di livello qualificato. Nella mia personale esperienza, prima in Cattedrale poi in altre chiese del faentino, ho toccato con mano quello che alla buona ho cercato di dire. Concludo ricordando quella indimenticabile esecuzione che proprio in Duomo il maestro Callisto eseguì molti anni fa, con delle armonizzazioni ancora insuperate quali L’andrò a vederla un dì e tante altre come Con te Gesù che il coro della Rosa ci ha mirabilmente riproposto martedì sera. L’augurio che il prezioso servizio della Rosa e del suo coro con all’organo il maestro Luca Bonucci possa continuare a lungo a elevarci con la sue armonie, non può che essere “lunga vita” a tutti i bravi e generosi coristi.

Enrico Argnani