Quando si saluta un anno che finisce ci si volta sempre indietro a riguardare cosa ci ha lasciato. Così faremo anche noi, ripercorrendo, attraverso alcune delle notizie più significative, questo 2022, l’anno simbolo della ripartenza. In questi dodici mesi molte sono le realtà e le vite che hanno ripreso a muoversi e il Covid, come una candela di cera, si sta lentamente spegnendo, ma come cantava Dalla “qualcosa ancora qui non va”.

1. Il presidio all’Ortofrutticola Mugello – 1 gennaio

tommaso triberti marradi ortofrutticola

Un inizio d’anno letteralmente col botto per la cittadinanza marradese. Ci si trova a festeggiare il Capodanno 2022 non in casa o al ristorante, ma al freddo, di fronte alla fabbrica dei marroni. Marradi è stata travolta negli ultimi giorni di dicembre dalla notizia della possibile cessione e chiusura dell’azienda locale dell’Ortofrutticola del Mugello. Tanti gli interventi della popolazione e di varie personalità che si sono spese con il sindaco Tommaso Triberti, tra cui anche il presidente della Regione Toscana, il cardinale Gualtiero Bassetti e lo scrittore Carlo Lucarelli. Nei primi giorni dell’anno si svolge un surreale consiglio comunale al presidio dell’Ortofrutticola, sotto la neve. Questo momento difficile diviene l’occasione per essere comunità e stringersi a fianco delle operaie e degli operai dell’Ortofrutticola.

Da una parte una piccola comunità locale, dall’altra un grande fondo di investimenti “senza storia e identità”. Col passare dei mesi, le notti al presidio hanno lasciato poi il posto al compromesso. Se da un lato sono stati salvati i posti di lavoro, dall’altro si è persa la produzione dei marron glacé che rappresentavano la punta di diamante dello stabilimento. Mantenuto lo status quo, Marradi riprende in mano il 2022.

2. Scoppia la guerra in Ucraina: la diocesi di Faenza pronta ad accogliere e aiutare – 24 febbraio

ucraine faenza

Il 24 febbraio l’Europa si sveglia con una notizia devastante: la Russia di Putin invade il Donbass dichiarando guerra all’Ucraina. Da subito i paesi membri offrono sostegno al presidente Zelensky ma, come la Storia cerca da sempre di insegnare, la guerra va al di là delle questioni politiche ed economiche su larga scala quando entra nelle case delle persone e ne stravolge le vite. Così la Diocesi di Faenza, in un moto corale di aiuto e in linea con le Diocesi italiane e la Caritas nazionale, si muove da subito in sinergia con il Comune per accogliere i profughi in arrivo, prevalentemente donne con i propri figli che diventano compagni di classe dei nostri ragazzi. Circa 120 i profughi accolti sul territorio diocesano: dalla parrocchia di Russi a quella di Basiago, dalla Casa Bersana al Monastero di Santa Chiara dalle parrocchie faentine di Santa Maria Maddalena e del Paradiso. Le bombe continuano per tutto l’anno a devastare l’Ucraina e non si fermano nemmeno il giorno di Natale, nonostante i tanti appelli del Papa. Il vescovo Mario, in una suo libro dedicato agli eventi in corso, invita innanzitutto a creare istituzioni di pace. Non abbiamo imparato a non far guerra, ma forse accogliendo possiamo imparare a fare pace.

3. Torna la Cena Itinerante – 27-29 maggio

isola dal pane

Vedere tanta gente affollare le vie del centro storico di Faenza: un’immagine che sembra di un’altra epoca. Eppure fino a prima del 2020 era la normalità. Il miglioramento della situazione che porta verso la fine dell’emergenza pandemica consente anche la ripresa di alcuni appuntamenti importanti, diventati tradizione, della città: torna con la sua XV edizione la Cena Itinerante, dedicata quest’anno a Walter Dal Pane e intitolata “facciamo una robina”.  Allo stesso Dal Pane è stata poi dedicata l’area giochi del parco di San Francesco: una zona spesso al centro di episodi di degrado ma che, anche grazie alle opere lignee di Giorgio Palli, propone come antidoto a tutto questo la bellezza dell’arte.

4. Sinodo: la Chiesa in cammino. La presentazione della sintesi a Pentecoste – 5 giugno

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Il 2022 è stato anche l’anno del Sinodo. La Diocesi di Faenza Modigliana ha partecipato in modo molto attivo all’invito del Papa in un cammino insieme verso una rinascita della Chiesa.  Tanti i gruppi che si sono formati per riflettere e proporre passi da compiere verso la costruzione di un’umanità nuova e rigenerata dall’amore fraterno: dai gruppi delle professioni – dagli insegnanti ai giornalisti, ai medici – ai gruppi delle parrocchie e delle realtà associative, fino ai gruppi legati al mondo della politica, dello sport, della musica. La risposta del territorio è stata sorprendente sia per quantità e soprattutto per qualità. Sono state ascoltate più di 2.300 persone di ogni età, genere, condizione sociale e ambito di vita. Nei mesi da gennaio ad aprile si sono formati più di 100 gruppi sinodali. Tutti gli aspetti della vita di ciascuno sono stati guardati con gli occhi della fede e dopo una fase di ascolto che è terminata il 3 aprile, la fase di sintesi che ha portato a identificare 12 parole che raccolgono il significato profondo di questo cammino ancora in corso. Ora il cammino prosegue, e i gruppi sinodali lavoreranno sui quattro cantieri selezioni dalla prima fase di ascolto.

5. Palio: vince il Borgo Durbecco con Luca Innocenzi – 26 giugno

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A giugno riprendono a squillare le chiarine. I cavalieri dei cinque Rioni faentini tornano a disputar la 65sima giostra senza restrizioni al Bruno Neri. Vince il Borgo Durbecco con il cavaliere forestiero Luca Innocenzi – sul cui effettivo compenso si parlerà molto nei giorni successivi la giostra – dopo una seconda serie di spareggi con il Rione Rosso di Matteo Rivola, il più giovane dei fantini in gara. Terzo classificato il Rione Nero, guidato dal detentore del titolo Matteo Tabanelli, con 4 scudi a pari merito con il Rione Verde di Marco Diafaldi. Ultimo posto per il Rione Giallo del debuttante Sergej Sissa che porta a casa 2 scudi. Chi sarà il vincitore del 2023? Tra qualche giorno, con il ritorno della tanto attesa Nott de Bisò i pronostici per il prossimo anno.

6. Inaugurazione della nuova Arena Borghesi – 4 luglio

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Un’area rigenerata e tornata a disposizione della città. Riapre i battenti l’Arena Borghesi in viale Stradone. Un nuovo spazio per cinema – e non solo – a Faenza. In occasione dell’inaugurazione, il 4 luglio, è stata presentata la ricca stagione del cineclub Il Raggio Verde che ha visto un vasto programma di film per un cinema all’aperto e di spettacoli che hanno accompagnato tutta l’estate faentina. L’Arena Borghesi è da oltre un secolo luogo simbolo dell’estate faentina e dell’identità culturale della città. Costruita nel 1895 come spazio destinato a ospitare spettacoli estivi in viale Stradone, pubblico passeggio ottocentesco, oggi dopo una serie di importanti lavori di restauro iniziati nel 2020 e l’acquisizione in proprietà da parte del Comune di Faenza, l’Arena Borghesi viene restituita alla città, tornando a essere uno dei fulcri dell’attività culturale estiva. In questa rigenerazione, non sono però mancate le polemiche relative al taglio di alcuni alberi secolari: alla fine di quest’anno è giusto tracciare un bilancio anche su questo.

7. Successo per Argillà (e riapre il Palazzo del Podestà) – 2-4 settembre

argilla 2022 cornice

Tra le tante ripartenze anche quella della ceramica che torna ad essere protagonista a settembre con Argillà. L’Irlanda il paese ospite di questa edizione, ha partecipato con una mostra molto interessante al Ridotto del Masini. Mostra anche al Palazzo del Podestà inaugurato per l’occasione. Oltre 4mila i visitatori che hanno soggiornato a Faenza per il festival della ceramica dal 2 al 4 settembre, per un totale di 12mila presenze turistiche. Bene anche per gli espositori che in media hanno incassato a testa oltre 2mila euro. Si attende ora la prossima edizione nel 2024 che vedrà ospiti i Paesi baltici.

8. Elezioni politiche, vince il Centrodestra anche in Romagna – 25 settembre

elezioni politiche 2022 fratelli italia

Durante l’estate l’annuncio delle dimissioni del premier Mario Draghi ci prepara a un settembre impegnativo dal punto di vista politico. Le elezioni del 25 settembre infatti vedono una fitta campagna elettorale che caratterizza la fine di agosto. Sullo scenario faentino si candidano al collegio uninominale Manuela Rontini per la circoscrizione di Ferrara e Ravenna e la brisighellese Marta Farolfi per il collegio di Forlì-Rimini. Quest’ultima viene eletta e vince le elezioni Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. A Faenza ha votato il 73,74% degli aventi diritto ed è ancora avanti il Centrosinistra, dove la coalizione supera complessivamente il 40%, ma Fratelli d’Italia conferma la sua avanzata nazionale, attestandosi anche nel nostro Comune con un lusinghiero 24% e oltre. Cinque anni fa, alle elezioni politiche del 2018, il partito di Giorgia Meloni arrivava al 3,26%, dopo il 25 settembre è il primo partito del Paese e guida saldamente, tanto a livello nazionale quanto locale, la coalizione di Centrodestra. Qui tutti i risultati elettorali.

9. Il carobollette e l’emergenza casa: l’intervento della Caritas – 13 novembre

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Ci avviciniamo alla fine dell’anno con uno dei problemi principali del nuovo governo: la crisi energetica e il conseguente carobollette, che si intreccia a un’altra emergenza, quella abitativa. Oltre alle questioni economiche, alle manovre finanziarie e alle discussioni politiche c’è, come sempre, la vita dei singoli: la perdita del lavoro, il caro bollette, l’emergenza abitativa, la solitudine degli anziani portino tutti a tendere la mano verso gli ultimi. Questo l’invito che arriva in occasione della VI Giornata Mondiale dei poveri del 13 novembre 2022 dalla Caritas diocesana che rilancia l’appello di papa Francesco e invita tutta la comunità a stare al fianco dei poveri con la campagna Aiutaci ad aiutare. In attesa dei dati del 2022, la Caritas ha presentato nel suo dossier quelli dell’anno precedente. Nel 2021 in 1.500 persone hanno chiesto aiuto alla Caritas tramite i diversi servizi che offre (dalla mensa del Centro di Ascolto, all’accoglienza notturna a San Domenico fino al supporto delle Caritas parrocchiali). el 2016 sono stati dati 4.500 pasti, nel 2019 erano 6.505, nel 2021 si è arrivati a 9mila (30 al giorno), un numero inferiore rispetto al 2020, ma ancora molto elevato rispetto al periodo pre-Covid. Sono stati 3.003 gli accessi al dormitorio maschile, 586 all’accoglienza femminile. Dagli scenari illustrati emerge un contesto che presenta ancora forti criticità. Sul Piccolo vi abbiamo raccontato le testimonianze di un senzatetto Noah e di una famiglia faentina per tre anni alla ricerca di un affitto.

10. Rivoluzione raccolta rifiuti a Faenza – 5 dicembre

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Rivoluzione rifiuti partita a Faenza, con l’estensione del porta a porta, pur con modalità leggermente diverse, su tutto il territorio comunale. Obiettivo: superare l’80% di raccolta differenziata sul territorio, coinvolgendo complessivamente, in quello che vuole essere un cambiamento non solo logistico, ma culturale, 24.400 utenze faentine. Salvo alcune eccezioni, spariscono definitivamente i cassonetti stradali, le lattine dovranno essere conferite nella plastica e non più nel vetro, e cambierà il calendario di raccolta. In questo nuovo riassetto, a Faenza si vanno a formare tre aree diverse di raccolta: il centro storico (che avrà proprie specificità), una piccola zona del Borgo dove era già partito il sistema di raccolta misto (tra corso Europa, piazza Lanzoni) che manterrà l’attuale sistema di raccolta, e il resto del territorio comunale, che vedrà il passaggio al porta a porta integrale.

Conclusioni

Chiudiamo quindi l’anno con tante speranze e tanti desideri, come sempre, ma anche con la consapevolezza che, se è vero che le cose ripartono anche senza il nostro impegno, è il nostro impegno a renderle migliori e a fare la differenza. Il nostro augurio è quindi quello di andare incontro a questo 2023 con la voglia di fare, di costruire insieme con le nostre azioni quotidiane questi dodici nuovi mesi alle porte, anche perché, come conclude Dalla “l’anno che sta arrivando tra un anno passerà”.

Letizia Di Deco e Samuele Marchi