La sera della “Giornata della Memoria”, ho guardato su Focus (canale digitale tv 35) una bellissima storia di solidarietà e amore per le persone: quella di Nicholas Winton. Nacque in Inghilterra nel 1909 da una famiglia ebrea di origine tedesca. Lavorò in diverse banche a Berlino e Parigi. Nel 1938 divenne operatore di Borsa a Londra. Nel mese di settembre dello stesso anno Hitler invase la regione cecoslovacca dei Sudeti.
Un amico, che lavorava all’ambasciata inglese a Praga, lo coinvolse nell’assistenza ai profughi. A Praga erano già presenti numerosi volontari che prestavano servizio per lo più per militanza politica antinazista, ma Winton non si fa illusioni sul futuro che attende gli ebrei e non intende limitarsi a un’attività di primo soccorso.Operando nella Praga occupata, a continuo rischio di essere arrestato, portò avanti un progetto più ampio: trovare famiglie britanniche che consentissero almeno ai bambini di salvarsi, espatriando in Ing hilterra e ottenne l’approvazione del progetto dal Ministero degli Interni inglese.
Rientrato a Londra, da dove diresse le operazioni nottetempo dopo il lavoro, il suo collaboratore a Praga Trevor Chadwick compilò una lista di bambini pronti a partire. È l’inizio dei Kindertransport, otto viaggi in treno attraverso tutta l’Europa che permetteranno il salvataggio di 669 bambini. I Viaggi si interruppero il 3 settembre 1939, quando il nono treno in partenza da Praga venne bloccato, perché quel giorno venne dichiarata la guerra tra Germania e Gran Bretagna. Durante il conflitto Winton combatté nella Royal Air Force conseguendo il grado di Ufficiale aeronautico.
In tempo di pace osservò il più stretto riserbo sulla sua vicenda finché, nel 1988, la moglie Greta scoprì una cartella piena di documenti che testimoniavano l’operazione del 1939, con annotati tutti i nomi dei bambini salvati e i dati delle famiglie che li hanno accolti. I documenti finirono in mano a Elisabeth Maxwell, esperta di Olocausto e moglie dell’imprenditore dell’editoria Robert Maxwell. Poco dopo, la storia di Winton trovò spazio nei giornali britannici e in un programma della BBC, “That’s Life!”. Durante la puntata, a un certo punto, la presentatrice chiese alle persone in sala quanti di loro dovessero la vita a Winton. Fra la sorpresa generale, tutto il pubblico si alzò in piedi. Da quel momento Winton divenne un personaggio molto popolare e fu candidato diverse volte al Premio Nobel per la Pace.
Nel 2009, quando Nicholas compì 100 anni, a Praga è stato organizzato un viaggio in treno attraverso l’Europa per commemorare i Kindertransport. In quell’occasione Winton ha dichiarato: “La vera sfortuna è stata che nessun altro Paese abbia fatto altrettanto. Ho provato a sensibilizzare gli americani, ma non hanno preso con sé alcun bambino. Se l’avessero fatto avrebbero fatto la differenza”. Molti dei bambini salvati costituirono per Winton una sorta di grande famiglia allargata. Sir Nicholas (nel 2003 era stato nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta II), si spense nel sonno nella notte tra il 1° e il 2 luglio 2015, a 106 anni, nell’anniversario del Kindertransport più numeroso. Spesso ci si riferiva a lui come allo “Schindler britannico”.
Per rivedere il documentario su Focus:
Tiziano Conti