Venerdì 22 ottobre alle 20.30 nella chiesa del Seminario (ingresso da viale Stradone) sarà proposta la veglia missionaria Testimoni e profeti per la Giornata missionaria mondiale, con preghiere e offerte per le missioni. Promossa dalla Pastorale missionaria, saranno ascoltate le testimonianze di Antonietta Zampino, responsabile dei progetti dell’Ami, e Andrea e Angelica Amade, volontari a Chimbote (Perù) missione dell’Operazione Mato Grosso. L’invito della Giornata mondiale di quest’anno, «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20) è rivolto a ciascuno di noi per “farci carico” e far conoscere ciò che portiamo nel cuore.

Intervista a monsignor Giuseppe Satriano, presidente Fondazione Missio

Essere testimoni e profeti «richiede semplicità del cuore, vita lontana da ripiegamenti autoreferenziali, insieme alla fiducia in Dio e negli uomini». Monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, è presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese e presidente della Fondazione Missio. In vista della Giornata missionaria mondiale 2021 rilegge il Messaggio che Bergoglio ha scritto per l’occasione e lo slogan scelto dalla Chiesa italiana.

“Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”: è preso dagli Atti degli apostoli il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2021. Come lo interpreta?
“Essere attrattivi”, come spesso ci rimanda Papa Francesco, è questione di autenticità, di verità nell’agire. Solo chi è stato contagiato dall’amore può trasmettere amore. Dovremmo interrogarci su quanti dei nostri cammini di fede sono davvero esperienze dell’amore con cui Dio ci ama. Con questo messaggio il Papa ci invita a sperimentare quell’amore viscerale, ricco di compassione e umanità, che ritroviamo nell’esperienza del Cristo. Solo chi è stato toccato da quest’incontro ha il cuore che trabocca di gioia e può evangelizzare, ovvero portare al mondo un annuncio di speranza, di gioia che narri la vicinanza del Signore alla vita di ciascuno; la possibilità di sperimentare una vita nuova, segnata dalla gratuità e dalla fraternità. Generare alla fede è azione dello Spirito che soffia come e dove vuole e non azione prevedibile di strategie pastorali spesso ipertrofiche e sterili.

Come favorire, nelle comunità cristiane locali (parrocchie, diocesi) l’attenzione alla missio ad gentes?
Quando si parla del disumano ragionevole penso a tanti alibi elaborati per non prenderci cura del mondo, ponendo vera attenzione a quanto accade fuori dalla porta delle nostre case, parrocchie e chiese locali. Evangelii gaudium e Fratelli tutti sono due documenti che possono aiutarci a rivedere i nostri stili di vita in ordine ad una conversione pastorale missionaria capace di maggiore inclusione. Non ho ricette a riguardo ma credo nella creatività e audacia del laicato a cui va restituita fiducia. Aprire spazi in cui i laici, forti della propria dignità battesimale, possano prendere l’iniziativa di dare voce all’azione dello Spirito, cresimando il mondo, come augurava don Tonino Bello.

Gianni Borsa