Marradi piange il dottor Gabriele Miniati, scomparso lo scorso giovedì 8 aprile.
Medico di famiglia, in quarant’anni di attività ha curato intere generazioni di marradesi ed una volta in pensione ha continuato ad occuparsi del proprio paese, ricoprendo anche il ruolo di assessore.
Il cordoglio del sindaco di Marradi Tommaso Triberti
Si è spento Gabriele Miniati, stimato medico di famiglia che per anni è stato punto di riferimento per numerose famiglie e generazioni di marradesi.
E’ stato il mio medico, il medico della mia famiglia e c’è sempre stato. Anche dopo essere andato in pensione.
Miniati, il Dottor Gabri per tutti noi, ha sempre dimostrato professionalità e amore per il suo lavoro ed i marradesi. E non ha fatto mancare il suo impegno, mai.
E’ stato così nel volontariato e anche quando, andato in pensione, si è occupato del nostro paese come assessore.
È sempre stato una persona corretta, che ha svolto con onestà e rigore il suo ruolo di amministratore, sia in maggioranza sia minoranza.
Ha dato molto a Marradi e per questo lo ringraziamo.
Tutti i marradesi si uniscono al dolore dei familiari, ai quali vanno le condoglianze mie, della Giunta e dell’Amministrazione comunale tutta.
Il saluto della Comes durante la cerimonia funebre nella chiesa di S. Lorenzo
Impossibile non pronunciare ancora una volta, qui e ora, “Grazie Gabri”.
Nel filo rosso dei tanti nomi che hanno tessuto una risposta al disagio del nostro paese, intrisa di speranza e di futuro, il tuo nome, insieme a quello di Bruno Rossi, don Vinci, Tarabusi, Bassetti, e altri, emergeva con la sollecitudine e lo spessore che derivavano dal tuo essere calato nel dolore del paese, che vivevi con la tua particolare sensibilità e capacità creativa, ben al di là del dolore che incontravi nel tuo quotidiano servizio. Il futuro nasce sempre quando c’è una capacità di stare insieme, in una convergenza di ideali che tu hai saputo tessere grazie alla tua particolare mitezza e umiltà che ti portava anche a perdere pur di vedere fiorire attorno a te quello che pensavi giusto.
Perché la speranza è sempre vera quando è condivisa, mentre i personalismi sono sempre fonte di aridità e di fatiche nei progetti anche i più puntuali.
Così ci piace ricordarti, Gabri. Perché troppe e profonde sono le cose e il significato del tuo metterti a disposizione nella COMES, e le parole ci sembrano, e di fatto sono, insufficienti e inadeguate. Il pensiero corre a innumerevoli cose e fatti accaduti nei tuoi circa 12 anni di Presidenza nella Cooperativa, fondata anche grazie a te, nel 1982, a 2 anni dall’ingresso a Sasso di Don Nilo con i 4 giovani ragazzi. Disponibilità, fantasia che dà forza di pensare e poi riuscire, tu, con la Co.m.e.s., là dove l’Amministrazione Comunale dei primi anni ’80 e la meritevole Misericordia non erano riusciti; a ridare cioè ai marradesi, insieme ai marradesi, il servizio di “Pronto intervento” dell’Autoambulanza che era stato tolto dall’ASL. Andaste porta a porta a spiegare e in moltissimi, quasi 200, diventarono soci della cooperativa per garantire il servizio, offrendo come volontari la loro reperibilità H 24, 7 giorni su 7. E così oltreché con un’assistenza spontanea verso alcuni anziani bisognosi, avviaste l’azione della Cooperativa, insieme alla Misericordia che col tempo l’avrebbe poi autonomamente e definitivamente gestita.
Quante cose avrai dovuto sentirti rivolgere, quante persone avrai dovuto ascoltare tu che tutti i giorni da Medico di famiglia incontravi tanti tuoi pazienti e non solo, quante volte, senza incertezze, hai dovuto spendere il tuo enorme patrimonio di credibilità verso i marradesi, in comunione con Don Nilo e i “suoi” ragazzi.
Sei stato segnato da un dolore profondo fin dalla tua fanciullezza che probabilmente ti ha chiamato a vivere sulla soglia di chi tenta risposte capaci di aprire orizzonti sempre vivibili.
Sapevamo tutti quanto mamma Lina ti abbia accompagnato a crescere nei fecondi linguaggi della fede, e alla chiamata che il Signore pone sul sentiero dell’uomo, nella fedeltà ad una pratica quotidiana di chi ha creduto fino in fondo nel perdono, piuttosto raro nella nostra società inaridita dai veleni sottili del rancore e della vendetta.
La risorsa del cuore, per te, era un valore talmente aggiunto all’intelligenza che ti rendeva capace di stare accanto al dolore di ognuno che bussava alla tua porta, e si sentiva compreso ascoltato e curato, in modo totalmente disinteressato e gratuito nello spendere il tuo tempo. Senza fare, mai, differenza di persone, fino a sperimentare il valore più alto dell’amore, che è il perdono, che non ti ha impedito di spenderti anche per chi ti aveva davvero ferito.
Questo il Signore chiede ai suoi figli che si giocano la vita sulle vie di Dio testimoniate da Gesù.
Tutto questo non è sfuggito al cuore dei Marradesi, carissimo Gabri, che per questo ti hanno amato e sentito tanto vicino.
Sei entrato come una presenza amica nella vita sofferta di tante, tante famiglie, trasformando una professione in una vera vocazione, con quella disponibilità e quella passione che non si è esaurita con la pensione, ma ti ha distinto, fino alla fine.
In tutto questo Mirna è stata fedele compagna di viaggio, nella condivisione di ideali che non avresti potuto affrontare e conservare senza il suo conforto e la sua intensa e appassionata partecipazione. Un respiro di casa che ha nutrito e ha lasciato un’impronta feconda anche nei tuoi figli, Benedetta e Leonardo, da te teneramente tanto amati.
E’ Pasqua. Il Signore, che tanto hai cercato e pregato con Mirna, ti ha già accolto nel suo mistero di amore. La tua eredità non andrà perduta perché tutto ciò che si semina nel solco degli ideali condivisi, si semina in una storia che porterà sempre l’impronta di quanto hai saputo e voluto donare. A noi custodirlo e svilupparlo…. Perché, come ci siamo sempre detti, da cammino si apre cammino.