La Comunità Papa Giovanni XXIII esprime preoccupazione per le sanzioni statunitensi contro Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati, sottolineando la gravità dell’azione come minaccia all’indipendenza dei mandati ONU.

«Un attacco alla trasparenza e alla giustizia internazionale»

«Esprimiamo solidarietà alla relatrice speciale Francesca Albanese. Le sanzioni statunitensi contro l’esperta indipendente costituiscono una grave minaccia all’imparzialità del mandato dei relatori speciali ONU.

Le misure intraprese rappresentano l’ennesimo tentativo di delegittimare l’intero sistema di garanzia e di monitoraggio delle Nazioni Unite volto al rispetto dei diritti della persona e dei popoli. Ringraziamo la relatrice per la costanza e il coraggio nel descrivere in modo chiaro quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e nel dare voce a quanti subiscono l’oppressione».

A dichiararlo è Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, intervenendo in merito alla recente decisione del governo degli Stati Uniti di sanzionare Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967.

Le accuse nel rapporto: “Da un’economia di occupazione a un’economia del genocidio”

Nel suo ultimo rapporto dal titolo Dall’economia di occupazione all’economia del genocidio, Albanese ha denunciato le responsabilità dirette e indirette di governi e multinazionali nei confronti dell’eccidio in corso nella Striscia di Gaza.

Operazione Colomba in Cisgiordania: vent’anni di testimonianza

«Da vent’anni siamo presenti in Cisgiordania, nelle colline a sud di Hebron, con Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace dell’associazione – prosegue Fadda – e siamo testimoni diretti dell’oppressione sistematica che colpisce la popolazione palestinese a causa dell’occupazione israeliana: demolizioni di case, occupazione di terreni agricoli, impunità dei coloni rispetto agli atti di violenza che perpetrano quotidianamente contro la popolazione civile».

L’appello: «Sospendere la cooperazione con Israele»

La dichiarazione del presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII si conclude con una critica alla recente decisione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea, che hanno scelto di non sospendere l’Accordo di Associazione con Israele.

«In seguito alla mancata sospensione dell’Accordo di Associazione tra l’Unione Europea e Israele, – conclude Fadda – auspichiamo che l’Italia e l’Europa assumano iniziative per sospendere unilateralmente tutte le forme di cooperazione con Israele, fintanto che non ponga fine all’eccidio a Gaza e alle gravi violazioni del diritto internazionale».