Sono state oltre una sessantina le persone che mercoledì scorso, 9 aprile, si sono date appuntamento presso i locali dell’ex Centro visite di Tredozio con il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo. Il tema della serata, a un anno e mezzo dal sisma che ha inferto un duro colpo a buona parte di palazzo Bonaccorsi, era Costruiamo oggi il benessere di domani.
La fine lavori entro il 2026
«Dopo l’evento – hanno sottolineato gli amministratori – abbiamo vissuto, un po’ accampati, con 18 ospiti che sono potuti rimanere nella parte della struttura costruita a inizio anni ‘90 seguendo le norme antisismica. Una parte che ha retto bene». Ai primi di novembre 2023, 23 ospiti sono stati spostati a Faenza presso la residenza Il Fontanone, struttura amministrata dalla stessa cooperativa che gestisce il servizio a Tredozio. Per questo si è dovuto sostenere un aggravio di spesa mensile di 25mila euro coperti con un contributo di 15mila euro della cooperativa stessa e da 10mila euro di fondi propri della Casa di Riposo. Formula che si era previsto di seguire per un anno, fino al 31 ottobre del 2024. Nel frattempo hanno preso il via i lavori di ripristino della porzione a due piani del palazzo Bonaccorsi in cui i danni del sisma erano stati giudicati minori, classificati con lettera B, con una spesa di 200mila euro, di cui 99mila provenienti da donazioni e 101mila di fondi propri, realizzati grazie alla vendita di immobili. Questo intervento ha permesso di ripristinare a Tredozio altri 12 posti letto, giungendo a quota 30. Il pareggio di bilancio, però, è raggiungibile solo alla presenza di 40 ospiti e più. «Una situazione, alla quale dovremo fare fronte – hanno spiegato gli amministratori – ma che non può durare anni. Anzi, va risolta in un tempo ragionevole».
Ecco la nuova proposta lavori destinata a ripristinare altri 11 posti letto, tornando così alla situazione pre sisma. È stato illustrato un progetto di intervento per altri 1.737.000 euro. Le fasi prevedono una progettazione di due mesi, cinque per l’approvazione del progetto, una decina per l’esecuzione dei lavori con possibile fine lavori entro il 2026. Riguardo alla copertura finanziaria, si farà richiesta sul bando Economia Sociale e poi ci sono 590mila euro provenienti da un contributo di oltre 2.500.000 consegnato alla Regione Emilia Romagna da parte dei lavoratori e pensionati aderenti a Cgil, Cisl e UIl, e di Confindustria. La Regione ha diviso la donazione fra 4 comuni alluvionati e terremotati, e la quota assegnata al Comune di Tredozio è stata messa a disposizione della Casa di Riposo. Con la previsione di tornare a regime a fine 2026, gli amministratori della Casa di Riposo hanno in cantiere altri progetti di ampliamento dell’ospitalità rivolta a cittadini in difficoltà, che hanno abbozzato e raccontato in assemblea e sui quali sono stati chiesti pareri o suggerimenti. «Abbiamo colto l’occasione per ringraziare chi ci ha aiutato in questo periodo difficile» ha sottolineato il presidente Marchi.
Chi vuole sostenere questo progetto, può farlo nei seguenti modi:
- 5 per mille nella dichiarazione dei redditi
C.F. 80005860400 - donazioni in denaro o in beni e/o attrezzature; le donazioni si possono scalare dai redditi.
- lasciti testamentari.
A cura di Giulio Donati