L’incidente avvenuto all’alba di giovedì 10 aprile sulla tangenziale di Bologna riaccende l’allarme sulla sicurezza nei cantieri stradali. A perdere la vita è stato Francesco D’Alò, 59 anni, travolto mentre operava all’interno di un cantiere per la segnaletica. La vittima lavorava per la 3S Safety, azienda con sede a Faenza.
Cordoglio e interrogativi sulle condizioni di lavoro
Profondo il cordoglio espresso dalle organizzazioni sindacali della provincia di Ravenna, che oltre alla vicinanza alla famiglia e ai colleghi feriti, sottolineano la necessità di fare piena luce sulle circostanze del tragico evento.
L’azienda 3S Safety, ha sede nel faentino e opera stabilmente nel settore stradale e autostradale. Secondo i sindacati, si tratta di un ambito che rientra nel settore edile, ma nel quale non verrebbe applicato il contratto collettivo nazionale dell’edilizia, come invece previsto per l’attività prevalente. Questo aspetto solleva preoccupazioni in merito alle garanzie offerte in termini di tutele, formazione e sicurezza.
Lavoro interinale e precarietà in età avanzata
Stando alle informazioni in possesso dei sindacati, la vittima risulterebbe un lavoratore somministrato. Se confermata, questa condizione aprirebbe un’ulteriore riflessione sulla precarietà del mercato del lavoro, che colpisce anche persone vicine all’età pensionabile. Lavoratori costretti a turni notturni e ritmi intensi, spesso con contratti instabili, si trovano esposti a rischi elevati, come quello che ha portato alla tragedia del 10 aprile.
Le richieste dei sindacati: misure immediate e strutturali
«Non basta più indignarsi: servono misure vere, subito», dichiarano le categorie dei lavoratori edili, metalmeccanici e somministrati di Cgil, Cisl e Uil. Le richieste avanzate sono chiare:
Contrasto al dumping contrattuale, applicazione obbligatoria del CCNL Edile nei cantieri stradali e autostradali, verifica delle qualifiche e della presenza dei responsabili di cantiere, formazione obbligatoria e certificata per tutti i lavoratori.
A queste si aggiungono proposte concrete come limiti all’impiego notturno per i lavoratori anziani, contenimento dell’uso dei contratti di somministrazione e una riforma della catena degli appalti per evitare che la sicurezza venga scaricata verso il basso.
Sciopero provinciale il 14 aprile: coinvolto anche il territorio faentino
Per queste ragioni, i rappresentanti sindacali di categoria hanno proclamato due ore di sciopero per lunedì 14 aprile, da effettuarsi nelle ultime due ore del turno di lavoro.
La mobilitazione riguarda tutta la provincia di Ravenna, compreso il comprensorio faentino, dove ha sede l’azienda coinvolta.
Firmatari della nota sono:
Roberto Martelli – Segretario Generale Fillea Cgil Ravenna
Andrea Mingozzi – Segretario Generale Fiom Cgil Ravenna
Serena Savini – Segretaria Generale Nidil Cgil Ravenna
Roberto Casanova – Segretario Generale Filca Cisl Romagna
Riccardo Zoli – Segretario Generale Fim Cisl Romagna
Antonio Pugliese – Segretario Generale Feneal Uil Ravenna
Nicolas Bertilotti – Segretario Generale Uilm Uil Ravenna e Uiltemp Uil Ravenna
Le sigle sindacali si dichiarano pronte, qualora necessario, a costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari che seguiranno.