Il baskin – acronimo che sta per basket inclusivo – entra nelle scuole cittadine. Capofila del progetto è l’istituto tecnico Oriani, prima scuola faentina a lanciare l’iniziativa. « Avevamo già ragazzi che giocavano a baskin al di fuori della scuola – racconta Vincenzo Galeano, docente di sostegno dell’Oriani e fra i promotori del progetto – e ci è sembrato bello costituire una squadra nostra. È un inizio, ma ci auguriamo che presto anche altri istituti superiori faentini seguano il nostro esempio».
La squadra è composta da dieci maschi e otto femmine

La squadra di baskin messa insieme dalla scuola di via Manzoni è composta da studenti con e senza disabilità, dieci maschi e otto femmine, di età compresa fra i 14 e i 18 anni «uniti dal desiderio di giocare e vincere insieme» precisa Galeano. Alla guida del progetto, il dipartimento di scienze motorie con la collaborazione del dipartimento di sostegno, in un’azione sinergica che ha già portato a un primo risultato: il titolo di campioni provinciali nel campionato studentesco. Il baskin riprende le regole del basket, adattandole per permettere la partecipazione attiva e valorizzante anche di persone con disabilità fisica o cognitiva. «Il baskin sta conoscendo un boom a livello nazionale – spiega Galeano -. Ci sembrava qualcosa di utile, vista l’alta incidenza di ragazzi con disabilità e renderli così protagonisti e partecipi. L’obiettivo è quello di offrire uno sport di squadra che parli al cuore di ogni studente, superando le logiche tradizionali legate esclusivamente alle capacità fisiche. Giocando alla pari in una squadra si sentono davvero parte di un gruppo». L’esordio ufficiale è avvenuto il 9 aprile scorso al Pala Lumagni di Lugo, contro il Polo Tecnico Professionale della città: una gara vinta con determinazione, che ha consegnato agli studenti faentini non solo la coppa, ma anche un’esperienza di condivisione, inclusione e sportività. «I ragazzi erano entusiasti – racconta il professore – e molti colleghi si sono addirittura commossi nel vedere i ragazzi protagonisti alla pari, una vera squadra». Il progetto è stato accolto con entusiasmo anche dai giovani senza disabilità, che hanno riscoperto nel baskin un nuovo modo di vivere competizione e cooperazione. «Hanno l’agonismo per la partita, e rendono partecipi i loro coetanei della soddisfazione della vittoria e dello spirito di squadra», aggiunge Galeano. E non è un caso che il baskin sia aperto a ragazzi e ragazze: «Inclusivo al cento per cento», sottolinea il professore. Al di là del punteggio sul tabellone, il baskin ha lasciato un’impronta nella comunità scolastica dell’Oriani. «Cuori colmi e sorrisi sinceri non per i semplici canestri, ma per la gioia di aver giocato davvero insieme» ha ricordato Galeano. Le disabilità sono fisiche o intellettive ed è nell’incontro tra differenze che il progetto trova la sua forza, trasformando la palestra in luogo di relazioni, rispetto reciproco e crescita condivisa. Attualmente, oltre all’Oriani, solo il Polo di Lugo ha costituito una squadra scolastica di baskin, ma l’auspicio è che il campionato possa allargarsi già dal prossimo anno. «Credo che il progetto crescerà – conclude Galeano -. È un’idea con un cuore e questo i ragazzi lo percepiscono: lo sport diventa un mezzo potente per creare legami, costruire consapevolezza, generare dignità».
Barbara Fichera