Da problema circoscritto a emergenza ambientale e agricola. La proliferazione incontrollata dei conigli lungo l’argine del Senio, nella zona di San Severo a Cotignola, sta causando grossi danni nei campi e preoccupazione per la stabilità del territorio, già messo a dura prova dalle alluvioni. Una colonia di oltre mille esemplari che continua a riprodursi, scava tane lungo l’argine e fa danni nei campi spaventa. Il sindaco, Federico Settembrini, ha lanciato l’allarme da mesi, senza essere ascoltato.

Intervista a sindaco di Cotignola, Federico Settembrini

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Le tane lungo l’argine del Senio. Foto: Amici del Senio

Sindaco Settembrini, da quanto convivete con questo problema?

Non è una questione nuova, ma il fenomeno ha assunto proporzioni allarmanti dopo le alluvioni. I conigli, probabilmente abbandonati in passato, si sono riprodotti in maniera esponenziale. Siamo passati da qualche centinaio di esemplari a oltre mille conigli allo stato brado. Il problema non è solo la loro presenza, ma l’impatto che hanno sull’agricoltura e sulla stabilità dell’argine. Scavano tane che potrebbero compromettere un’area già fragile, e gli agricoltori subiscono danni ingenti: mangiano radici e cortecce, distruggendo interi raccolti.

Un bel grattacapo.

C’è di peggio, ma il problema va risolto.

Chi dovrebbe intervenire?

Qui nasce il problema. I conigli, per definizione, sono domestici. Ma quando diventano inselvatichiti e si riproducono senza controllo, entrano in un’area grigia della normativa. Se vengono considerati fauna selvatica, la competenza passa alla Regione, che potrebbe adottare un piano di contenimento. Se invece restano classificati come domestici, spetterebbe al Comune occuparsene. Abbiamo un parere di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ma è interpretabile, perché c’è un vuoto normativo. Manca ancora un confronto chiaro tra tutti gli enti coinvolti: Regione, Comune, Polizia provinciale, veterinari.

Lei sui social ha espresso più volte la sua esasperazione.

Abbiamo cercato di organizzare sopralluoghi con gli enti competenti, ma per tre volte nel giro di un mese sono stati annullati dall’ufficio che li aveva richiesti, l’ultimo il 1° aprile. È il terzo incontro in un mese che salta. Di fronte a questo stallo, ho chiesto che ogni ente procedesse in autonomia. Alcuni lo hanno fatto, e li ringrazio, ma dalla Regione non abbiamo ricevuto risposte concrete. Per questo, il 2 aprile ho formalizzato il mio disappunto all’assessore di riferimento e alla sottosegretaria della presidenza della Regione. Ho sempre lasciato spazio alla parte tecnica, ma non è più sostenibile continuare ad aspettare.

Quali potrebbero essere le soluzioni, a suo avviso?

Prima di parlare di soluzioni bisogna capire chi ha la responsabilità di intervenire. Quello che mi interessa è che venga individuato un ente responsabile, poi sarà lui a definire come procedere.

Ma qualcosa bisognerà pur fare.

Sono un sindaco e non un veterinario o un tecnico. Tra le strade percorribili, potrebbe esserci un piano di abbattimento controllato o il ricovero presso strutture adeguate. Non è una decisione che spetta a me, sarà l’ente competente a valutare la soluzione migliore.

Intanto i conigli continuano a proliferare.

Esatto. Mentre si discute sulla competenza, la colonia cresce e si espande su un territorio sempre più vasto. Senza contare che con il cambiamento climatico le cucciolate aumentano. Abbiamo subito allerte rosse per il maltempo per quasi tutto l’anno, l’argine è fragile e servono risposte rapide. Anche le associazioni di categoria agricole hanno presentato un documento ufficiale sui danni causati dai conigli: gli agricoltori sono esasperati. Più tempo passa, più il problema peggiora. Un migliaio di conigli allo stato brado fa danni, c’è poco da dire.

Il Comune cos’ha fatto?

Dopo mesi di sopralluoghi, contatti e invio di documentazione, siamo in una fase di totale stallo. Personalmente sarò stato sul posto almeno una ventina di volte. Il Comune di Cotignola non si sottrae alle proprie responsabilità, ma è essenziale che queste responsabilità vengano ufficialmente definite.

C’è chi ha detto che siete stati voi ad abbandonarli lì.

Sì, qualcuno ha insinuato che i conigli catturati in altre zone siano stati portati qui dal Comune. È una falsità. Il Comune di Cotignola non ha mai ritirato conigli catturati altrove né li ha abbandonati nella zona. Chi scrive queste cose dovrebbe avere delle prove.

Ma chi ce li ha portati?

Probabilmente non lo sapremo mai e non ha più senso cercare un colpevole. Bisogna trovare una soluzione, e farlo in fretta.[FIRMA-DX]

Barbara Fichera