Rigenerare gli spazi industriali dismessi, ripensare il ruolo dell’architettura nelle trasformazioni urbane e valorizzare il patrimonio artistico e artigianale: sono questi i temi al centro di IF – Industria Festival Architettura, la manifestazione itinerante che farà tappa anche a Faenza con una visita al MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche, mercoledì 2 aprile.

Un festival per ripensare i luoghi della produzione

Dopo Modena, IF – Industria Festival Architettura arriva in Romagna con tre appuntamenti a Ravenna e Faenza.

Organizzato dalla Fondazione Architetti di Modena con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) e di Festival Architettura, il festival è promosso in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna e altre realtà locali.

La manifestazione esplora il tema del riuso delle aree industriali dismesse e delle nuove prospettive per lo sviluppo urbano e produttivo. Attraverso conferenze, workshop e visite guidate, il festival coinvolge architetti, sociologi, economisti e comunità locali in un dialogo aperto sulla sostenibilità e sulla qualità della vita nei territori.

Il MIC di Faenza protagonista con Art Nouveau e Déco

L’evento fantino consiste in una visita guidata alla nuova sezione Art Nouveau e Déco del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, in programma mercoledì 2 aprile, dalle 14.30 alle 16.

05 MIC Faenza interno

Il MIC, eccellenza faentina nel panorama artistico internazionale, ha inaugurato il 7 dicembre scorso un riallestimento dedicato alla ceramica tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento. La visita offrirà un approfondimento su questo periodo storico, in cui la ceramica divenne protagonista delle grandi esposizioni europee e delle arti decorative.

A guidare il percorso sarà Claudia Casali, storica dell’arte e direttrice del museo, che accompagnerà i visitatori alla scoperta di oltre 600 opere esposte in 14 aree tematiche. L’allestimento illustra l’evoluzione stilistica dell’epoca, dalla riscoperta delle linee sinuose della natura nell’Art Nouveau al gusto geometrico ed esotico del Déco. Un viaggio che tocca anche il Futurismo e il Cenacolo Baccariniano, raccontando la trasformazione delle arti applicate in chiave moderna.

07 Claudia Casali Direttrice MIC

Tra le manifatture rappresentate spiccano nomi prestigiosi come Villeroy&Boch (Dresda), Sèvres (Francia), Zsolnay (Ungheria), Richard Ginori (Italia), Bing&Grondahl (Copenhagen) e molte altre, testimoni di un’epoca in cui la ceramica si affermava come punto d’incontro tra artigianato, industria e design.

L’ingresso alla visita è gratuito, con iscrizione obbligatoria entro martedì 1° aprile e fino a esaurimento posti.

Gli appuntamenti ravennati tra permacultura e rigenerazione urbana

Prima della tappa faentina, il festival proporrà due incontri a Ravenna.

Venerdì 28 marzo, alle 17, presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna, si terrà il seminario “Conquista biologica dell’archeologia industriale”, dedicato alla permacultura come strumento per la rigenerazione degli spazi industriali dismessi.

Andrea Minchio, esperto di permacultura, e Matilde Stolfa, design researcher, illustreranno come i processi naturali possano ispirare nuove forme di progettazione urbana, riducendo il consumo energetico e valorizzando la biodiversità.

Sabato 29 marzo, dalle 10 alle 16, si svolgerà invece il workshop “Luoghi in prospettiva. Riflessioni ed espressioni creative”, in un’ex area produttiva dismessa. I partecipanti saranno guidati in un’esperienza immersiva per esplorare lo spazio con i sensi e immaginare nuovi scenari di sviluppo.

Un’occasione per riflettere sul futuro del territorio

Rita Rava, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna, ha evidenziato l’importanza di questo festival nel contesto attuale:

«Le questioni legate al territorio in termini climatici, di insediamenti umani e di visioni future sono prioritarie per il nostro Ordine.

Dopo i drammatici episodi alluvionali del 2023 e 2024, abbiamo compreso quanto fosse necessario recuperare conoscenze e sensibilità ambientali. IF Festival ci offre l’opportunità di riflettere sul futuro dei luoghi produttivi e di anticipare un progetto più ampio legato alla fragilità idrica del nostro territorio».